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"A Bulciago perdono il posto 110 lavoratori ma la sinistra esulta"

Bulciago (Bülciàch) - "Chi esulta per la chiusura, compie uno sfregio nei confronti dei lavoratori". Il consigliere regionale forzista Mauro Piazza punta il dito contro "storici esponenti della sinistra bulciaghese" che hanno manifestato soddisfazione alla notizia della chiusura della Teva farmaceutici, con la perdita del posto per 110 lavoratori.

Teva, multinazionale israeliana produttrice di farmaci equivalenti, ha deciso che la sede di Bulciago è fuori dalla logica di ottimizzazione della propria rete mondiale produttiva, pertanto va tagliata come un ramo secco. "La decisione della multinazionale di voler chiudere la sede di Bulciago entro i prossimi tre mesi, per lo più in piena pandemia, è oggettivamente inaccettabile", commenta Piazza.

Il consigliere regionale non si dà per vinto. "Già nella giornata di venerdì 19 - spiega - ho presentato richiesta ufficiale di un’audizione in IV Commissione del Consiglio regionale lombardo per la Teva di Bulciago con la presenza degli enti locali e delle associazioni sindacali e datoriali coinvolti, in merito alla conseguente crisi occupazionale dovuta alla cessazione dell’attività".

Ma soprattutto Mauro Piazza tiene ad esprimere il proprio sdegno davanti alle prese di posizione di esponenti della sinistra. "Alla drammaticità della situazione, in questi giorni - denuncia il consigliere regionale - alcuni ex amministratori locali di Bulciago hanno esultato alla chiusura dello stabilimento, delle esternazioni  che non posso che censurare e definire assurde. Mi auguro che siano frutto unicamente di retaggi e storie del passato, che vogliono far passare l’azienda e i lavoratori per degli agenti inquinanti, falsità che non può che arrecare ulteriori danni alla già difficile trattativa sindacale e che dimostra una mancanza della cultura del lavoro da parte di storici esponenti della sinistra bulciaghese".

Nella foto: Mauro Piazza

22 febbraio 2021