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Ricordo, il viaggio di Silvia Dai Pra' negli orrori di Foibe ed esodo

Monticello Brianza (Muntisèll) - Mercoledì 10 febbraio è il Giorno del Ricordo, si commemorano le foibe, le 15.000 vittime della feroce pulizia etnica contro la popolazione italiana compiuta dai partigiani comunisti del maresciallo Tito e gli oltre 200.000 esuli. Il Consorzio Villa Greppi ospita Silvia Dai Pra’, autrice di “Senza salutare nessuno. Un ritorno in Istria”: appuntamento online venerdì 12 febbraio alle 21.

“Senza salutare nessuno. Un ritorno in Istria” di pagina in pagina ricostruisce la memoria familiare dell’autrice, andando alla scoperta del destino dei nonni istriani e indagando il tema delle conseguenze della violenza subita, anche nelle generazioni successive. Protagonista la tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra (1943-1945) e della più complessa vicenda del confine orientale.

In programma per venerdì 12 febbraio alle 21, l’evento sarà trasmesso in contemporanea sul sito www.villagreppi.it, sulla Pagina Facebook e sul canale YouTube di Villa Greppi e vedrà la scrittrice dialogare con il consulente storico del Consorzio Daniele Frisco. Una chiacchierata, quindi, che partirà proprio dal romanzo edito da Laterza: un viaggio nella memoria intrapreso dalla stessa Silvia, che dopo aver, quasi casualmente, scoperto le origini istriane della famiglia parte alla volta di Santa Domenica di Albona, nel lato orientale della penisola croata. Un percorso che ha l’obiettivo di ricostruire il passato della sua famiglia e di scoprire la verità su un segreto che ha sempre gravato sulla protagonista e autrice: perché il bisnonno Romeo Martini, nato Martincich, sia morto nella foiba di Vines e perché la nonna, i suoi fratelli e sua madre abbiano lasciato la loro casa una mattina di novembre del 1943.

Un’indagine durata due anni, tra archivi andati distrutti, lettere strappate, vecchie fotografie: ne è nato un libro che, mentre prova a riportare alla luce le vicende e il destino di una famiglia, affronta anche il tema delle conseguenze, per generazioni, della violenza subita e delle sofferenze, delle amnesie e dei silenzi necessari per continuare a vivere.

«Celebriamo – commenta la presidente del Consorzio Marta Comi – il Giorno del Ricordo, in ossequio alla legge 92 del 30 marzo 2004, che chiede a tutte le istituzioni di adoperarsi per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Come Consorzio Villa Greppi ogni anno proponiamo approfondimenti per ricordare queste tragiche vicende e rimarcare la ferma condanna ad ogni forma di violenza e di discriminazione tra gli uomini. Il rispetto, l'accoglienza e il confronto costruttivo devono sempre essere alla base dei rapporti tra i popoli e tra le culture».

«L’appuntamento che abbiamo organizzato quest’anno – aggiunge il consulente storico Frisco – intende dare spazio a una vicenda personale che, però, può aiutare a comprendere parte di una questione complessa, quella del confine orientale. Partendo dalla storia di una famiglia proveremo a capire quanto i drammatici eventi al centro dell’incontro siano da leggere – conclude – in una prospettiva ampia e di lungo periodo».

L'orrendo e indiscriminato massacro di cui furono vittime le popolazioni istriane e giuliano-dalmate, costò la vita a 15-20.000 innocenti barbamente trucidati o condannati ad una terribile agonia sulle pile di cadaveri degli altri infoibati. Almeno duecentomila italiani lasciarono le loro terre e i loro beni, costretti all'esodo per salvarsi la vita.

Sulla tragedia delle Foibe, dopo decenni di censura politica, grava ancora oggi, a dispetto delle leggi dello Stato, una diffamazione negazionista, riduzionista o giustificazionista operata da una minoranza accecata dall'ideologia anti-italiana che oggi si manifesta nel tentativo di ricondurre gli orrori della pulizia etnica titina ad una vendetta per le pretese violenze subite dalle popolazioni slave: in larga parte affermazioni propagandistiche e prive di reali riscontri storici.

Nella foto-galleria: Corpi recuperati da una foiba, Silvia Dai Prà, copertina di Senza salutare nessuno.

7 febbraio 2021