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Turismo in crescita Bocciata la Valsassina

Lecco - Il 2011 fa registrare una complessiva crescita dei flussi turistici in tutto il Lecchese rispetto all'anno precedente. Ma con un neo macroscopico: la Valsassina, dove si sono perse migliaia di presenze. Un argomento in più ai critici della Comunità montana.

AUMENTO COSTANTE. Altrove la crescita è riscontrabile sia negli italiani sia, in maniera più marcata, negli stranieri. Aumento che si traduce con un numero di arrivi superiore di oltre 24mila unità rispetto al 2010 (+14%) e di presenze superiore di oltre 54mila unità (+12%). Nello specifico i dati sugli italiani fanno registrare un aumento più contenuto. +10% di arrivi (quasi 10mila in più rispetto all’anno precedente) e +7% di presenze (quasi 18mila in più). Più marcata invece la crescita di stranieri con un +19% di arrivi (superata quota 90mila) e +17% di presenze (raggiunta quota 250mila presenze). Un aumento che è stato costante nell’arco dei dodici mesi accentuato dai mesi post-estate (settembre e ottobre) che hanno garantito un clima particolarmente caldo e mite per il periodo spingendo sul nostro territorio i turisti italiani di prossimità e stranieri.

BENE BRIANZA E LAGO. A trainare la crescita è l’area Brianza con un aumento considerevole sia di italiani (+28% di arrivi e +21% di presenze) che di stranieri (+27% di arrivi; +14% di presenze). L’aumento della capacità ricettiva dell’area con la presenza di alcune strutture alberghiere di livello medio-alto ha garantito più posti letto e di conseguenza l’arrivo di nuovi visitatori che diversamente avrebbero alloggiato in zone più ricettive. Bene anche l’Area Lago, ma con valori percentuali più contenuti. Si registra infatti un +8% di arrivi di italiani e 12% di presenze; gli stranieri ancora una volta la fanno da padrone con 15% di arrivi e +18% di presenze. Nel complesso quindi l’aumento di arrivi è del 12% (oltre 6500 unità), del 15% quello delle presenze (quasi 30mila unità). Dati che sarebbero potuti essere ben più alti, ma gli ultimi mesi dell’anno (novembre e dicembre) non particolarmente “turistici” hanno ridimensionato la crescita. Ottimi numeri sono arrivati dai mesi di settembre e ottobre, in particolare settembre nel quale le Giornate Mondiali Moto Guzzi hanno garantito massima occupazione di tutti posti letto disponibili.

5MILA IN MENO. Dati contrastanti invece nell’area Montagna e Lecco. Nella prima si registra un calo di italiani (che numericamente costituiscono il grosso delle presenze), -3% di arrivi e –14% di presenze, ma un aumento degli stranieri (+42% di arrivi; +26% di presenze). Valori che si traducono nel totale con un leggero aumento di arrivi (+5%, poco meno di 1000 unità) e un calo di presenze (-9%; quasi 5000 unità in meno). Cambia quindi la domanda turistica della “destinazione montagna” che si è sempre caratterizzata per soggiorni lunghi e prolungati anche di diverse settimane. L’aumento del turismo mordi e fuggi, caratterizzato da soggiorni più brevi (al massimo un week-end) non trova riscontro nella ricettività dell’area dove mancano (o sono in numero molto ridotto) strutture adatte a questa domanda, in particolare i Bed & Breakfast. Da specificare però che in queste analisi mancano i flussi sulle seconde case che statisticamente non vengono rilevati, ma che rappresentano una peculiarità della Valsassina, in particolare nel periodo estivo: il crollo di migliaia di presenze turistiche resta tuttavia assodato.

IN CITTA' TURISMO STRANIERO. Dati contrastanti anche nel capoluogo. A fronte di un calo piuttosto marcato degli italiani (-11% di arrivi; -13% di presenze) corrisponde un buon aumento di stranieri (+12% arrivi; +20% presenze). Questi ultimi riescono quindi a compensare i primi garantendo un dato complessivo in linea con lo scorso anno. Da un’analisi generale si conferma il trend degli ultimi anni. Se in precedenza infatti erano gli italiani a trainare l’attività turistica del territorio, oggi gli stranieri, dopo una lunga e veloce “rincorsa” hanno rafforzato il sorpasso avvenuto già lo scorso rappresentando l'elemento trainante. Il Trend di crescita di arrivi e partenze si conferma in modo abbastanza uniforme anche considerando la tipologia di struttura ricettiva. Il comparto alberghiero registra un +13% (sia di arrivi che di presenze), mentre le strutture complementari (affittacamere, campeggi, CAV, agriturismo, case per ferie, rifugi) fanno registrare un +16% di arrivi e un +7% di presenze. Unica eccezione è rappresentata dai B&B che vedono una forte crescita nei dati con un notevole +23% di arrivi e +26% di presenze. Tali valori sono giustificabili dall’aumento di domanda per questa forma di ospitalità e dall’aumento di strutture sul territorio. Dal 2010 al 2011 sono state avviate 12 nuove attività e il numero è in ulteriore crescita.

LECCO PROVINCIA GERMANICA. Analizzando brevemente le singole aree si segnala una crescita più marcata delle strutture complementari nell’Area Lago (+22%; +18%) che può essere spiegata con la riscoperta di soluzioni più economiche e sostenibili come i campeggi. L’Area Brianza-Affari registra una forte crescita soprattutto nelle strutture alberghiere (+29%, +27%) grazie anche all’aumento della capacità ricettiva. Si conferma in tutte le aree la crescita dei movimenti nei B&B, in modo più o meno marcato, con un picco nel capoluogo con +71% di arrivi e +70% di presenze. Tra gli italiani si conferma il “turismo di prossimità”. Con dati in linea con il 2010. A farla da padrone è decisamente la Lombardia che rappresenta il 58,5% degli arrivi totali e il 68,2 % delle presenze totali. Seguono molto distanziate nell’ordine il Veneto (+6%; +4%), il Piemonte (5,8%; 3, 75%), l’Emilia Romagna (5,9%; 4,17%). Tra le regioni del centro sud l’incidenza maggiore arriva dal Lazio (3,6%; 3,18%) e dalla Campania (2,37%; 2,46%). Anche nei flussi stranieri si confermano nazioni trainanti quelle più vicine all’Italia e quelle che ormai hanno un rapporto con il nostro territorio che si è via via consolidato negli anni. A farla da padrone è la Germania che rappresenta 21,7% degli arrivi totali e il 23,8% delle presenze. Seguono con dati in generale uniformi la Francia (11,06; 8,40%), Svizzera (8,18%;7,05%), il regno Unito (7,07%; 7,07%) e i Paesi Bassi (6,02%, 8,05%). Confortante anche il dato degli americani. I turisti a stelle e strisce infatti costituiscono il 10,52% degli arrivi totali e il 10,12% delle presenze. Da segnalare con buoni numeri assoluti, ma con incidenze percentuali ridotte l’Austria, la Spagna, la Russia e l’Australia.

Nella foto: la sede della Comunità montana della Valsassina.

17 febbraio 2012