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Lecco, per adeguare il depuratore investiti da Lrh 1,2 mln di euro

Lecco (Lècch) - L’impianto di depurazione delle acque reflue di Lecco risale ai primi anni ’70 ed è stato col tempo sottoposto a diversi interventi di aggiornamento ed ammodernamento, fino all’affidamento ventennale del Servizio Idrico Integrato del 2016.

Grazie a questo affidamento di lungo periodo, Lario Reti Holding ha potuto avviare una serie di progetti di ammodernamento, adeguamento e aggiornamento dell’impianto, aventi due obiettivi principali: l’ottenimento dell’autorizzazione allo scarico (mancante dall’anno 2000) e l’abbattimento delle emissioni odorigene.

L’impianto, in gran parte già ammodernato, è stato visitato nel pomeriggio del 20 marzo dal sindaco Virginio Brivio e dal Consiglio Comunale di Lecco, che hanno potuto vedere in prima persona i risultati raggiunti in termini di miglioramento della qualità dell’acqua scaricata e di riduzione degli odori.

I prossimi interventi saranno avviati in questi giorni per concludersi il 5 di aprile e riguarderanno le vasche di denitrificazione della linea 1, che saranno “create” riconvertendo le vecchie linee di digestione fanghi. Durante questo periodo di lavori si avrà una riduzione di efficienza della prima linea, che potrebbe concretizzarsi in un’alterazione delle qualità visive degli scarichi a lago. Tali interventi sono stati comunicati alle Autorità competenti e sono eseguiti in accordo con il Comune di Lecco e l’Ufficio d’Ambito e porteranno al completo rientro nei parametri di legge degli scarichi per la linea 1, risultato già ottenuto sulla linea 2 – dove i lavori si sono conclusi in precedenza.

Gli interventi eseguiti da Lario Reti Holding sull’impianto di depurazione di Lecco negli ultimi anni superano il valore totale di 1,2 milioni di euro e hanno riguardato parti di impianto e macchinari al 100% riutilizzabili al momento della dismissione dell’impianto esistente. L’investimento eviterà temporaneamente l’assegnazione di procedure di infrazione europea e riconferma la necessità del superamento dell’attuale infrastruttura, soprattutto per un’adeguata gestione dei carichi di pioggia, di natura sempre più violenta e concentrata nel tempo.

22 marzo 2019