La Uil Lecco finisce sotto accusa a Ballabio
Ballabio (Balàbi) - Italo Bonacina, segretario della Uil di Lecco funzione pubblica, è partito all'attacco del Comune di Ballabio ma è finito sotto accusa. Il sindaco Alessandra Consonni, infatti, ha pubblicamente sciorinato una lista di imbarazzanti incongruenze chiedendone conto al sindacalista.
Spalleggiato da Cerri della Cisl, Bonacina ha infervorato la dozzina di dipendenti comunali ottenendo la proclamazione dello "stato di agitazione" in municipio, che sarebbe motivato da "cronica carenza di personale e soprattutto mancanza di dialogo, incomprensioni e tensioni con gli amministratori". Il sindaco, per tutta risposta, ha rivolto a Italo Bonacina e a Cerri una serie di domande.
1) Come mai, se la carenza di personale è cronica, si "agitano" solo ora, mentre non hanno fatto lo stesso quando il Comune era amministrato da una giunta di area PD che non ha neppur provveduto a rimpiazzare il personale nei casi di pensionamento e dimissioni?
2) Come mai a Ballabio sono fautori di assemblee di dipendenti comunali esaltandone le presunte critiche all'amministrazione certamente non di sinistra, mentre a Lecco hanno attaccato e bocciato pesantemente l'esito di un'assemblea dei lavoratori del Comune che ha osato respingere la linea dell'amministrazione PD?
3) Come mai hanno rivolto le loro richieste direttamente al sindaco, quando a Ballabio esiste un responsabile del personale a cui non hanno inviato nulla neppure per conoscenza? Forse più che il piano strettamente sindacale e lavorativo interessava il coinvolgimento polemico politico?
4) Come mai parlano di mancanza di dialogo quando il sindaco incontra chiunque gli si presenti negli orari messi a disposizione anche senza alcun appuntamento?
5) Come mai si riferiscono a, peraltro insussistenti, tensioni e incomprensioni senza specificare nulla di serio (e quasi che sindaco e assessori fossero chiamati a chissà quale funzione materna nei confronti dei dipendenti)?
"Attendo, dunque - ha aggiunto Consonni -, da Bonacina e Cerri delle risposte che mi convincano che il proclamato stato di agitazione non sia un pretestuoso attacco a un sindaco della Lega, colpevole solo di aver ottenuto per diversi lavoratori del Comune miglioramenti delle proprie condizioni lavorative, pretendendo al tempo stesso solerzia e gentilezza verso i cittadini".
"La mia porta è, comunque, sempre aperta a tutti, Bonacina e Cerri vengano pure a trovarmi se hanno qualcosa da dire sul possibile miglioramento del servizio comunale. Chiedo, infine - ha concluso -, l'intervento del prefetto allo scopo di adottare i provvedimenti del caso dopo aver confermato l'assoluta congruità delle condizioni di lavoro dei dipendenti comunali, in linea con i livelli garantiti dagli altri comuni e compatibilmente con le risorse rese disponibili per il capitolo personale dal governo romano".
Nella foto: il sindaco Consonni.
12 maggio 2018