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Ballabio, addio morti di serie A e serie B

Ballabio (Balàbi) - Addio squallide polemiche su chi avesse diritto o meno a funerali di "serie A", con la presenza del sindaco in fascia tricolore: il Comune di Ballabio rende nota la prassi seguita dall'amministrazione comunale in caso di partecipazione ufficiale ad esequie.

In sostanza, il sindaco non potrà più scegliere a suo piacimento il defunto da onorare: "prassi - spiega Alessandra Consonni - che, oltretutto, non è al riparo da comportamenti penosi perchè, è brutto solo pensarlo, anche quando c'è un morto potrebbe levarsi in volo qualche avvoltoio in cerca di polemiche".

Nessun morto di serie A a Ballabio, defunti che il sindaco onora in fascia tricolore a proprio insindacabile arbitrio. Mai più sospetti, davanti alla bara, che gli onori pubblici vengano attribuiti all'estinto in virtù della sua presunta vicinanza, in vita, all'amministrazione comunale di turno. Il Comune di Ballabio formalizza e rende pubblica la prassi già seguita sin dall'insediamento della nuova giunta, rendendo noti i criteri adottati per la partecipazione ufficiale ai funerali, "allo scopo - si motiva sul sito comunale - di non creare disparità tra i cittadini".

"Il sindaco, o suo incaricato compatibilmente con i propri impegni - si legge nella pagina online del Comune -, è presente in veste ufficiale alle cerimonie funebri esclusivamente nei seguenti casi: 1) esequie di autorità civili, militari o religiose; 2) esequie delle vittime di tragici eventi".

"Credo sia una svolta di civiltà ed equità: ho voluto codificare e restringere il campo della partecipazione ufficiale - spiega il sindaco Alessandra Consonni -, intendo fascia tricolore, anche presenza di Polizia Locale e gonfalone, a casi ben precisi, perchè è davvero spiacevole che qualche parente si senta discriminato per l'attenzione riservata in modo opinabile dal Comune a un morto piuttosto che ad un altro. Il fatto è che sono tantissimi i ballabiesi che, ciascuno nel proprio ambito, hanno dimostrato un grande amore e un esemplare impegno che ha giovato alla comunità e al paese, eppure ad alcuni il Comune potrebbe riservare un trattamento di particolare riguardo al momento della morte, e ad altri no. Situazione che, oltretutto, non è al riparo da comportamenti penosi perchè, è brutto solo pensarlo, anche quando c'è un morto potrebbe levarsi in volo qualche avvoltoio in cerca di polemiche".

"Così, finalmente - conclude Consonni -, il Comune dovrà attenersi a regole ben precise per attribuire l'estremo omaggio, cioè qualora si tratti delle esequie di autorità civili, militari o religiose, o in presenza delle vittime di tragici eventi: nel primo caso il tributo ufficiale non è alla persona ma al ruolo istituzionalmente ricoperto, nel secondo caso si tratta di un tributo al dolore, amplificato nel corpo sociale dalla drammaticità di un avvenimento tragico che ha colpito l'intera comunità. La morte, come diceva Totò, è "a livella", la livella che ci rende tutti uguali, almeno in chiesa, davanti al Signore. Ciò non significa trascurare la memoria e per questo il Comune dispone di strumenti che ha usato e userà".

Nella foto: Alessandra Consonni

12 novembre 2017