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Nel Nord Italia riecco la malaria: morta una bimba di quattro anni

Lecco (Lècch) - Gli agenti della Questura di Lecco avevano lanciato un terribile allarme: siamo tutti a rischio per le malattie che possono provenire dai paesi extracomunitari. Ora, al di là dei casi di scabbia e tubercolosi denunciati dai poliziotti, nel Nord Italia si registra la prima vittima di malaria dopo mezzo secolo.

RICOVERATA. Una bambina italiana di quattro anni ha perso la vita uccisa dalla malaria, terribile morbo diffuso in Africa, Asia, Centro America e America del Sud. La piccola era stata ricoverata nell'ospedale della sua città, un capoluogo del Settentrione, per curare un attacco di diabete infantile. Nello stesso nosocomio erano ricoverati due bambini africani malati di malaria.

LA ZANZARA. Sulla vicenda si è espresso il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, affermando che «la bambina potrebbe aver contratto la malaria in ospedale. Abbiamo mandato immediatamente degli esperti sia per quanto riguarda la malattia sia per la trasmissione da parte delle zanzare». L'ipotesi, al momento, più accreditata è che la piccina sia stata contagiata da una zanzara che ha punto un soggetto infetto.

IL DOCUMENTO. Nel settembre 2014 le segreterie provinciali lecchesi di ben 6 sigle sindacali di polizia (Siulp, Siap, Coisp, Ugl, Consap, Silp-Cgil), dalla sinistra alla destra passando per gli autonomi, avevano sottoscritto un durissimo comunicato sui rischi sanitari della "accoglienza" di immigrati in cui, tra l'altro, si affermava: «Di sicuro, chi li ha accolti non conosce le condizioni fisiche e non serve un luminare per capire che diverse patologie hanno lunghi periodi di incubazione e quindi sfuggono facilmente al primo controllo medico. Volontariamente si mette a rischio la nostra incolumità e, cosa peggiore, quella dei nostri familiari e di conseguenza di tutti gli altri cittadini». La malaria ha un decorso breve e, spesso, letale ma non c'è dubbio che sia un "regalo" venuto da molto lontano.

Link. Profughi a Lecco, polizia furiosa: «Rischio scabbia e tubercolosi»

6 settembre 2017