Dalla Regione il 2° bando contro l'amianto, vera piaga del Lecchese
Lecco (Lècch) - L'amianto, killer silenzioso, resta la più terribile piaga ambientale lecchese, anche se certo "ecologismo" pare più interessato alle vicende dei consigli di amministrazione delle aziende pubbliche che alla salute pubblica. Ora, dalla Regione Lombardia parte il nuovo bando per aiutare gli enti locali impegnati nella lotta all'eternit.
CONTRIBUTI. «Fino alle ore 16.00 del 28 luglio, i comuni lombardi, le Unioni di Comuni o loro aggregazioni e le Comunità Montane, potranno partecipare al bando che assegna contributi finalizzati a interventi di rimozione di cemento amianto e di altri materiali contenenti amianto da edifici e strutture pubbliche». Lo annuncia l'assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Terzi.
I BENEFICIARI. «Con questo provvedimento - sottolinea l'assessore – la cui dotazione finanziaria complessiva ammonta a 140.668,88 euro, cerchiamo di promuovere la rimozione dell'amianto dagli edifici pubblici di proprietà degli Enti locali. I beneficiari sono quei soggetti che hanno già attivato una convenzione per la rimozione e lo smaltimento dell'amianto proveniente da utenze domestiche, i cui criteri sono stati definiti con la deliberata numero 3494 approvata nella giunta del 30 aprile 2015».
IL BANDO. «Il bando - spiega Claudia Terzi - il cui finanziamento è a fondo perduto, prevede per gli Enti richiedenti una soglia massima di contributo pari a 15.000 euro. Le spese ammissibili riguardano la rimozione e lo smaltimento delle tipologie di rifiuti contenenti amianto. Vengono finanziati interventi relativi a lavori di rimozione dei manufatti in cemento-amianto, compreso il successivo smaltimento anche previo trattamento in impianti autorizzati, effettuati nel rispetto della normativa ambientale, edilizia e di sicurezza nei luoghi di lavoro. Il materiale, quindi, proviene da edifici e strutture pubbliche posizionati all'interno del territorio comunale e di proprietà dell'ente pubblico».
NON AMMISSIBILI. Sono esclusi dal finanziamento: la progettazione di interventi di ripristino, realizzazione di manufatti sostitutivi e loro messa in opera; le spese di acquisto di beni, mezzi e materiali sostitutivi e la loro messa in opera; gli interventi terminati prima della pubblicazione del bando. «Con il precedente bando – conclude Claudia Terzi - siamo riusciti a finanziare 15 Comuni in sette provincie della nostra regione ammettendo al contributo, a fondo perduto, tutte le istanze pervenute da parte dei Comuni lombardi che hanno partecipato al bando e che vogliono mettere in sicurezza il loro territorio. Con questo provvedimento, abbiamo esteso la disponibilità anche alle Unioni di comuni e alle Comunità montane».
Per informazioni è possibile consultare il link.
6 luglio 2017