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Insolvenza lecchese: ha lavorato “per la gloria” un'azienda su 2

Lecco (Lècch) - Sugli auspici di ripresa delle aziende lecchesi pesa un'altra criticità, progressivamente in crescita a dimostrazione dei pessimi tempi sul piano economico ma anche morale in cui viviamo: i mancati pagamenti per le prestazioni svolte o i prodotti venduti. Lo attesta lo studio dell’Osservatorio di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como.

CRITICI. Pur individuando alcuni fattori utili alla ripresa nell'avvio di anno, restano elementi critici, evidenziati a febbraio, come «le situazioni di insolvenza e i ritardi di pagamento, che interessano più della metà del campione».

PENALIZZANTE. «In febbraio - si legge nel rapporto - i casi di insolvenza e di ritardo dei pagamenti rappresentano, insieme al limitato orizzonte di visibilità e all’aumento dei costi di approvvigionamento delle materie prime, un ulteriore elemento penalizzante per le imprese dei tre territori. Il fenomeno dei mancati o ritardati pagamenti pesa su oltre un’azienda su due (52,4%) del campione»

SPRAZZI. Tuttavia, nel complesso, la situazione offre sprazzi di sereno: «La domanda è più intensa per circa quattro imprese su dieci, sia a livello domestico (39,7%) sia sul versante dell’export (38,6%). Gli ordini rallentano invece per circa un’impresa su cinque», spiega la relazione. Da Cristina Galbusera, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, quindi, l'auspicio: «I dati appena rilevati ci mostrano un partenza d’anno che in linea generale possiamo definire positiva, o comunque senza le contrazioni che in altri periodi si sono fatte pesantemente sentire».

6 aprile 2017