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A Stoppani non va giù la torta col Manzoni

Lecco (Lècch) - La crostatina («di quelle basse basse, da 20 centimetri»), consumata da 7 assessori della giunta di Lecco sotto la statua del Manzoni, non è andata giù a Fabio Stoppani. Il presidente del Centro studi Abate Stoppani scrive una lunga lettera aperta a Virginio Brivio, dove suggerisce un modo più adeguato per celebrare il compleanno del Don Lisander. Di seguito, ne riportiamo alcuni stralci.

Gentile Signor Sindaco, visto che né il 6 né il 7 marzo, le Istituzioni cittadine avevano in alcun modo ricordato alla cittadinanza il 232º anniversario della nascita di Alessandro Manzoni (a differenza di Casa Manzoni di Milano), abbiamo ritenuto opportuno farlo noi. Nel primo pomeriggio (tra le 14:00 e le 18:00)abbiamo quindi trasmesso a Lei; ai membri del Consiglio Comunale e della Giunta; a circa duecento personalità interessate alla cultura della città; ai presidi delle scuole superiori locali, una nota in cui si ricordava la ricorrenza.

Per dare corpo alla comunicazione, si allegava un nostro testo dedicato all’analisi critica del libro di Natalia Ginzburg “La famiglia Manzoni”, recentemente riedito da Einaudi. Questo testo è parte di un libro, che daremo presto alle stampe, sul rapporto tra il giovane Manzoni e Lecco.

La nostra nota, letta dagli assessori nel pomeriggio, ha fatto svegliare la Giunta, che si è ricordata improvvisamente di rappresentare la città di Manzoni. Verso le 20:00, sul sito del Comune è apparso un comunicato stampa ripreso immediatamente da molte testate locali. Lei certo non lo ha letto prima che venisse reso pubblico – ne avrebbe sicuramente impedito la diffusione!

Il testo del comunicato è accompagnato da una grande foto. A buio incombente (sono già accesi i lampioni), davanti alla statua di Manzoni, c’è un gruppo di 12 persone che guarda sorridendo l’obiettivo. Tra queste, vi sono 7 dei suoi 9 Assessori (le altre 5 persone – ce lo dice il Comunicato – sono passanti e turisti “incuriositi” “che si sono aggiunti alla foto di gruppo”. L’assessore Piazza tiene tra le mani quella che il comunicato asserisce essere una torta (ci sembra sia una crostatina, di quelle basse basse, da 20 centimetri), con un “232”, formato da quei numeretti di plastica, che si mettono sulle torte di compleanno. L’altro ideatore della “festa”, l’Assessore Valsecchi, è disinvoltamente accovacciato e ha un sorriso smagliante.

Con il Comunicato Stampa, i sette Assessori hanno confessato, e sottoscritto con nome e cognome: 1. di non avere fatto nulla, fino a sera del 7, per ricordare alla città l’anniversario di Manzoni; 2. di ritenere che quella foto di gruppo, inventata lì per lì, condotta alla chetichella, al buio, sia un modo maturo ed efficace per celebrare l’anniversario della nascita di Manzoni; 3. di essere convinti che la riunione di sette assessori, organizzata dieci minuti prima dello svolgimento; comunicata a nessuno; vissuta e vista da nessuno, con nessuna documentazione, farà «riscoprire e apprezzare Alessandro Manzoni e le sue opere alle giovani generazioni» e servirà a dare agli studenti «stimoli più vicini al loro linguaggio».

Lei Signor Sindaco, ha gioco facile. Non dovrà condurre nessuna inchiesta conoscitiva. È stato tutto ingenuamente dichiarato e confermato dai Suoi assessori. È vero, però, che la città non ne esce molto bene. Signor Sindaco, Lei ci dirà: che posso fare? Francamente non lo so, non mi intendo molto di gestione degli assessori. Se fossi un politico e facessi parte dell’opposizione, Le direi chiaro e forte: «Li mandi tutti e sette a casa!»

Ma né sono un politico né mi riconosco nell’opposizione. Sono solo un modesto ricercatore di vicende, che compiono oltre 150 anni, amante della “verità”. Su questo ho un pochino di esperienza e Le do quindi un suggerimento. Ma serio, non da assessore in “festa”. Per il prossimo anniversario della nascita di Manzoni, per il prossimo 7 marzo 2018, faccia studiare dagli storici e dai creativi della città (ne avete di valore) un progetto che sappia declinare l’anniversario di Manzoni con le problematiche del mondo femminile di cui, il giorno dopo, 8 marzo, si celebra in tutto il mondo la giornata di memoria e di sensibilizzazione.

A dispetto di Ginzburg, e del suo “La famiglia Manzoni”, Le dico che di tutti gli scrittori italiani del nostro tempo, Manzoni è quello che ha saputo, con maggiore sensibilità e con maggiore arte, mettere in luce il mondo femminile, in tutte le sue sfaccettature. Ne “I Promessi Sposi” c’è una miniera di riflessioni serie, molto acute sul mondo femminile, sulla donna, sulle donne. Sulla violenza fisica o psicologica di cui sono spesso vittime e anche complici. Ma anche sulla grande capacità che hanno di rappresentare la speranza del futuro. Perché da loro è la vita e per loro si vive.

Faccia di queste due giornate un evento unico, importante, al quale chiamare le migliori menti d’Italia, nel quale trattare, alla luce del pensiero di Manzoni, un tema specifico, legato al mondo della donna. Ne faccia un evento di “festa”, ma di festa vera, quella della cultura, non del balbettio adolescenziale con cui i Suoi sette assessori della tortina pretendono di occupare la scena. E ogni anno a venire, scelga un tema nuovo.

E ponga con coraggio  – come già fece l’Abate Stoppani con il progetto del Monumento a Manzoni – Lecco al centro della cultura nazionale. Faccia questo e noi saremo a Sua disposizione, come sempre. Ci pensi Sindaco. Anziché mandarli a casa, punisca i suoi sette assessori festaioli, mettendoli al lavoro su un progetto così bello. Vedrà che qualche cosa di buono, per la cultura di Lecco, combineranno anche loro. Feste permettendo! Cordiali saluti.

Fabio Stoppani

Link: Manzoni non mangia torte, gli assessori sì

11 marzo 2017