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Confcommercio Lecco: «Vendite giù, ma Renzi non taglia l'Irpef»

Lecco (Lècch) - Avevano dato credito a Renzi ed ora sono delusi: Confcommercio Lecco contava che il governo tagliasse l’Irpef già a partire dal 2017 ma deve vedersela con la realtà. La riduzione delle aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche pare ormai rinviata al 2018. Intanto i commercianti registrano il calo di vendite del mese di luglio.

IL DISPIACERE. «E’ inutile nascondere il dispiacere per questa scelta del Governo, perché di un’Irpef più leggera ne avrebbero beneficato un po’ tutti», lamenta il presidente di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati».

DECRESCENTE FIDUCIA. Secondo Peccati, la ricetta per rilanciare un’economia italiana che ancora fa fatica è quella che il presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli ripete da mesi: sostenere la domanda interna e rilanciare i consumi. Per farlo il taglio delle aliquote Irpef sarebbe stato fondamentale fin da subito, senza rimandarlo al 2018». Un'ulteriore conferma di quanto sarebbe urgente mettere mano all’Irpef arriva dagli ultimi dati Istat sulle vendite al dettaglio: «Il calo di luglio - prosegue Peccati - testimonia il decrescente clima di fiducia delle famiglie nei comportamenti di spesa».

RIPRESA PIU' FRAGILE. «Ha fatto benissimo - continua il presidende di Concommercio - l’Ufficio Studi di Confcommercio a chiedere nuovamente la riduzione di un punto di ciascuna delle cinque attuali aliquote Irpef a partire dal 2017». E aggiunge:  «La ripresa purtroppo è più fragile del previsto, come certificato anche dalla nota di aggiornamento del Def. L’Istat prevede un Pil a +0,7%, la stima del Governo è leggermente più alta, ma comunque non si raggiungerà il +1% auspicato. in Italia gli investimenti privati non sono ripartiti, dato che la disoccupazione giovanile resta troppo alta e che la fiducia delle famiglie è contenuta».

Nella foto: shopping serale in estate a Lecco.

28 settembre 2016