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«Carni e formaggi demonizzati»: perso il 7% di consumi alimentari

Lecco (Lècch) - Il settore agroalimentare bersaglio di una «assurda demonizzazione». Lo denuncia l'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Fava. La campagna contro i nostri prodotti è costata cara a settori trainanti e tradizionalmente qualitativi: i dati dell'anno scorso attestano un pesante calo nelle scelte dei consumatori per quanto riguarda carni e latticini.

LA PERDITA. «Nel 2015, rispetto all'anno precedente - spiega infatti l'assessore lombardo - abbiamo perso il 7% dei consumi di latte e formaggi e altrettanto nel segmento delle carni rosse, per effetto di una campagna di demonizzazione assurda».

FORMAZIONE E PROMOZIONE. Per rispondere a questo attacco la Regione Lombardia punterà su formazione e soprattutto promozione. «Dobbiamo fare in modo che i consumatori conoscano gli elementi che caratterizzano il Made in Italy agroalimentare: tipicità e distintività - precisa Fava -. Se saremo in grado di farlo, sensibilizzando i consumatori di casa nostra e quelli esteri, avremo superato una stortura che oggi minaccia il futuro stesso delle imprese agricole».

VALORIZZAZIONE. Altra questione centrale è la valorizzazione dei prodotti. «Oggi vediamo - rimarca l'assessore - che l'attenzione del consumatore verso etichette che indicano modalità di produzione etica del prodotto e provenienza sta aumentando. Se solo due anni fa ci badava appena il 2-3% degli acquirenti nei circuiti della grande distribuzione, oggi siamo intorno al 7% e le previsioni sono quelle di superare il 10% entro due anni». La missione, dunque, sarà sempre di più quella di comunicare la qualità e l'eticità dei prodotti territoriali, «per far conoscere il Made in Italy e ottenere la giusta remunerazione, affinché i prezzi siano superiori e compensino i maggiori costi necessari per assicurare tracciabilità, benessere e buone pratiche agronomiche».

23 settembre 2016