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Artigiani lecchesi in crisi: cassa integrazione alle stelle (+21,9 %)

Lecco (Lècch) - Dati preoccupanti per l'artigianato lecchese e comasco dall'8° Rapporto 2016 della Uil del Lario (Como-Lecco). «Sempre alto il numero di lavoratori in cassa integrazione straordinaria nei primi 8 mesi e a rischio di perdita del posto», rileva Salvatore Monteduro, segretario Cst Uil lariana. E per la Cig in deroga è una vera esplosione.

DEBOLE. Le cifre sulla cassa integrazione del mese di agosto nelle province di Como e Lecco confermano una ripresa economica debole e che stenta a decollare. Questo il dato lariano dei lavoratori in cassa integrazione straordinaria: Como 3.017, Lecco 1.211.

L'ESPLOSIONE. È comunque in frenata la richiesta di ore di cassa integrazione straordinaria rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso: Como - 9,5 %; Lecco - 57,3 %. Si conferma, invece, l’esplosione della richiesta delle ore di cassa integrazione in deroga: Como + 18,8 %, Lecco + 8,9 %. Il settore maggiormente in difficoltà e quello dell’artigianato che in questo inizio anno ha visto incrementare di gran lunga la richiesta della cassa integrazione: Como + 78,7 %; Lecco + 21,9 %.

PREOCCUPAZIONE. «Questi ultimi dati - commenta Monteduro - confermano ancora una volta che sono le piccole aziende a subire le ripercussioni della crisi. Questi dati, associati a quelli Inps relativi all’Osservatorio sul Precariato, periodo Gennaio-Luglio 2016, dove si rileva un calo delle assunzioni in Lombardia nel settore del Privato del 10,7% nel complesso e del -28,8% per le assunzioni a tempo indeterminato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, rivelano una situazione per l’anno 2016 di forte preoccupazione per il mercato del lavoro».

EFFETTI FINITI. Gli incentivi legati alle assunzioni a tempo indeterminato - conclude il segretario generale Cst Uil del Lario -, limitati per quantità e per durata nell’anno 2016 hanno finito i loro effetti benefici, e se non si procede in politiche economiche di sostegno ai consumi interni, attraverso un sostanziale taglio delle tasse che gravano sui lavoratori e pensionati (Irpef), nel rinnovo dei contratti pubblici ed investimenti di opere infrastrutturali pubbliche per rilanciare i cantieri, difficilmente si potrà determinare una crescita strutturale e rilevante».

21 settembre 2016