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Traffico di clandestini: eritreo fermato a Lecco

Lecco (Lècch) - Non c'è fine al peggio: dopo la scoperta dei jihadisti "lecchesi" ora si apprende che il capoluogo lariano è "toccato" anche dal traffico di clandestini e organi da espianto. Uno straniero residente a Lecco è tra i 38 fermati, in varie città, nel quadro di un'operazione della Polizia di Stato contro una banda africana che gestiva business ripugnanti.

UN REGOLARE. Il fermato "lecchese" è un operaio 30enne, eritreo, immigrato regolare residente a Lecco. Il suo compito sarebbe stato quello di procurare documenti falsi ai clandestini.

CENTRALE ROMANA. Gli inquirenti si sono trovati alle prese con un'organizzazione ramificata sul territorio e con succursali operative all'estero, che disponeva di una base centrale a Roma. Insieme agli immigrati irregolari, la banda veicolava nella Penisola anche partite di droga. Ma non solo...

TRAPIANTI DI ORGANI. Dai primi riscontri degli investigatori emerge la fisionomia di un'organizzazione criminale agguerrita e spietata. I criminali erano in grado di far evadere dai centri di raccolta i clandestini, dotarli di documenti fasulli e far loro raggiungere le mete desiderate; ma non esitavano a fare a pezzi coloro che non pagavano le tariffe pattuite, vendendo gli organi delle loro vittime sul mercato clandestino dei trapianti gestito da organizzazioni arabe.

4 luglio 2016