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Caso König di Molteno, Arrigoni: «Chiusa dai costi energetici»

Lecco (Lècch) - Macchè mancanza di neve, la König di Molteno chiude per l'alto livello di tassazione e l'elevato costo dell'energia. Paolo Arrigoni, senatore lecchese della Lega Nord interviene sulla situazione della fabbrica brianzola di catene. E bussa alla porta del Ministero dello Sviluppo economico, che, però, è ancora senza guida.

STORICA. A seguito dell'improvvisa decisione del gruppo austriaco Schneeketten AG di chiudere la storica König di Molteno, come preannunciato Arrigoni ha depositato presso il Senato della Repubblica un'interrogazione parlamentare, indirizzata al Ministro del lavoro e delle politiche sociali e al Ministro dello sviluppo economico.

IN SORDINA. «Per scongiurare la chiusura e lo smantellamento dello stabilimento lecchese - afferma il senatore della Lega Nord - e per tutelare gli oltre cento dipendenti a concreto rischio licenziamento, colpiti da un fulmine a ciel sereno alla vigilia della Festa dei Lavoratori del I maggio, devono essere messe in campo tutte le azioni possibili e a tutti i livelli istituzionali. A maggior ragione dopo una scelta aziendale avvenuta in sordina, in assenza, o quasi, di confronto con le organizzazioni sindacali».

LA STRATEGIA. «E' di tutta evidenza - prosegue - che la decisione della proprietà austriaca di chiudere la sede lecchese e portare l’azienda in Carinzia e nella Repubblica Ceca, lasciando in Brianza solo alcuni uffici, è dettata non già dalla contingente situazione di crisi economica dello stabilimento che peraltro opera in un settore non in crisi, bensì da una precisa strategia aziendale di delocalizzare. L'eccessiva burocrazia, l'alto livello di tassazione e l'elevato costo dell'energia che impattano negativamente sul costo del lavoro delle nostre imprese sono certamente elementi che hanno determinato questa drastica e pessima scelta».

I PROVVEDIMENTI. L'esponente del Carroccio, dunque, si rivolge con un'interrogazione al ministro Poletti e al Ministero dello Sviluppo economico (peraltro ancora senza guida), «per sapere quali provvedimenti intendano adottare per scongiurare processi di trasferimento d’azienda all’estero; inoltre, se e quali urgenti iniziative di propria competenza, il Governo intenda adottare a salvaguardia di un’azienda storica del territorio lecchese e di centinaia di posti di lavoro».

4 maggio 2016