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Erba, sul podio con i ravioli breva & tivano

Erba - Lavorano in Bofrost alla filiale di Erba due dei finalisti del concorso Bofrost Chef, voluto dall’azienda per valorizzare il talento dei suoi venditori. Angelo Sacco e Alfio Rota, terzi al concorso BofrostChef con i loro “Ravioli breva & tivano”, trasformano i surgelati in un piatto da ristorante stellato.

SORPRENDENTE. Protagonista un piatto realizzato con ingredienti semplici, ma dal risultato sorprendente: filetti di branzino, piselli fini, spinaci a cubetti e altre verdure. Stesso ripieno ma tre impasti diversi, verde, rosso e nero, per questi ravioloni che si adagiano su una vellutata di carota e zucca.

PORTATA DI TUTTI. Angelo Sacco, 20 anni di Mandello Lario, e Alfio Rota, 45 anni di Asso, sono arrivati terzi con “Ravioli breva & tivano”, un piatto a base di branzino che prende il nome da due venti del Lario. E ha il pregio di essere alla portata di tutti, perché gli ingredienti protagonisti sono di Bofrost: di qualità, comodi e semplici da preparare.

INGREDIENTI BASE. La ricetta di Sacco e Rota ha spiccato fra quelle inviate dalle 50 filiali Bofrost di tutta Italia e vagliate dalla giuria dell’azienda. I tre team finalisti che si sono sfidati ai fornelli nella sede di Bofrost a San Vito al Tagliamento (Pordenone) e i due erbesi sono arrivati terzi con “Ravioli Breva e Tivano”. Gli ingredienti base sono semplici: filetti di branzino, piselli fini, spinaci a cubetti e altre verdure. Stesso ripieno ma tre impasti diversi, verde, rosso e nero, per questi ravioloni che si adagiano su una vellutata di carota e zucca in un cestino di pasta sfoglia.

TEAM AFFIATATO. Rota e Sacco hanno lavorato come un team affiatato. L’idea iniziale l’ha avuta Alfio Rota, venditore Bofrost dal 2012: «Mi piace molto impastare – afferma - e quindi ho subito pensato a un piatto di pasta fresca. Io sono un semplice appassionato di cucina e quindi per definire i dettagli della ricetta mi sono affidato all’esperienza del mio collega». Angelo Sacco, pur giovanissimo e in Bofrost da soli sette mesi, ha infatti dei trascorsi da chef e ha curato sviluppo del piatto e dettagli: «Ho messo a disposizione la mia esperienza per studiare i prodotti Bofrost che avevamo a disposizione e curare l’estetica del piatto. Abbiamo fatto varie prove a casa e siamo arrivati al risultato» commenta Sacco.

ALTO LIVELLO. Un modo di lavorare che conferma l’alto livello dei partecipanti al concorso di quest’anno. «I nostri venditori sono gli ambasciatori del prodotto, coloro che lo conoscono meglio – afferma Enrico Marcuzzi di Bofrost Italia –. Molti di loro sono appassionati di cucina e hanno grandi capacità ai fornelli. Per questo per il terzo anno abbiamo deciso di valorizzare la loro esperienza e la loro passione con il concorso interno Bofrost Chef».

SUL PODIO. Primo classificato è stato il piatto “Tartare Dolceamara” di Sergio Pavani e Massimo Zeid di Casale Monferrato in cui gli scampi incontrano il gusto amaro delle salsa al radicchio e vengono esaltati dalla croccantezza del pistacchio di Bronte e dal tuorlo d’uovo marinato. Secondo posto per i “L’Oreo che non ti aspetti”, pesce mantecato fra due cialde di polenta al nero di seppia, di Lucio Durì e Andrei Tikhomirov della filiale di Udine.

CON FANTASIA. «Queste ricette sono gustose, equilibrate e impiattate con fantasia – conclude Enrico Marcuzzi –. La mancanza di tempo per procurarsi tutti gli ingredienti freschi e prepararli a volte limita la passione per la cucina. Con Bofrost Chef vogliamo dimostrare che si possono realizzare grandi piatti con gli ingredienti surgelati, sempre disponibili nel freezer, senza scarti e veloci da preparare. L’importante è che la materia prima sia di alta qualità».

Nella foto: la premiazione di Sacco e Rota.

17 maggio 2016