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Disoccupazione, nel Lecchese siamo al triplo di prima della crisi

Lecco (Lècch) - Nel 2007 il tasso di disoccupazione a Lecco non oltrepassava il 2,64%. Nel 2015, nonostante i proclami di ripresa, la percentuale relativa a quanti sono in cerca di lavoro resta del 6,18%, quasi il triplo di prima della crisi. La lettura dei dati Istat del 2015 sul mercato del lavoro nella Provincia di Como e Lecco, non entusiasma la Cst Uil lariana.

CHIAROSCURO. «Sono dati - spiega Salvatore Monteduro, segretario generale Cst Uil Como-Lecco - che evidenziano una situazione in chiaro e scuro». In particolare, se diminuiscono i disoccupati (Como -3.405; Lecco – 1.869 unità) rispetto all’anno 2014, restano però troppo alti i numeri di chi è in cerca di Lavoro (Como 21.465; Lecco 9.690).

PROFONDO ROSSO. Il dato dell'occupazione femminile, poi, è in profondo rosso. «Se gli occupati totali sono incrementati, rispetto all’anno 2014, in entrambe le Province (Como +585; Lecco +1.279 unità) - rileva Monteduro -, la condizione non è la medesima tra maschi (Como + 3.220; Lecco +1.894 unità) e donne (Como – 2.635; Lecco – 615 unità). Ancora una volta si evidenzia la disparità di genere e la situazione di difficoltà che vive la donna nel mercato del lavoro».

DATI OCCUPAZIONALI. I dati, complessivamente, registrano una situazione migliore del mercato del lavoro, ma sono ancora lontani da quelli pre crisi, specialmente se si confrontano i dati relativi al tasso di disoccupazione dell’anno 2007: Como 3,81; Lecco 2,64%. Mentre nell’anno 2015, tasso occupazionale: Como 64,70%; Lecco 66,18%; tasso di disoccupazione: Como 7,83%; Lecco 6,18%.

ARRESTO DEI TASSI. «Sono molti i fattori - commenta il segretario Uil - che hanno determinato la congiuntura favorevole del mercato del lavoro, ed è indubbio il ruolo giocato dagli incentivi dati alle imprese per stabilizzare i rapporti di lavoro a tempo indeterminato, che da quest’anno sono fortemente ridotti ed è quindi necessario verificare cosa accadrà nel 2016, specialmente se il PIL globale dovesse vedere un arresto dei tassi di crescita».

11 marzo 2016