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Sanremo, tutto tranne canzoni. Dai cantanti soltanto del parlato con sottofondo musicale

Lecco (Lècch) - Ma cos'è andato in onda da San Remo? Se davvero si trattava della sessantaseiesima edizione del festival della musica italiana, sarebbe stato lecito attendersi delle canzoni. Invece dal palco dell'Ariston si è sentito un po' di tutto, tranne qualcosa che assomigliasse a un motivo che si potesse cantare o, prova del nove, fischiettare.

GRAN PARLATO. Abbiamo ascoltato del gran parlato, non solo dal conduttore e dai suoi compagni di gag, ma soprattutto dai concorrenti.

NOIOSI E LAGNOSI. Giovani o più vecchi che fossero, i cantanti di Sanremo hanno seguito tutti quella che sembra una moda obbligata che poco o nulla ha a che fare con la canzone: dalle loro ugole è scaturito una sorta di discorsetto, per lo più noioso e lagnoso, accostato a un sottofondo musicale.

ADDIO REFRAIN. Ma dov'è finita la canzone italiana, anzi, la canzone tout court? Dov'è finita la melodia? Persino il ritornello, il refrain che resta impresso nel cervello di chi ascolta una musica, non ha dato segni di vita in questo Sanremo. Se queste sono canzoni credo che una qualunque chiacchierata al telefonino, con innestata la suoneria, potrebbe ambire ad una sortita sanremese. Capisco cancellarci i confini, la religione, la famiglia, la stirpe, la sovranità, la normalità... ma chi ci vuole male doveva svilire anche la canzone italiana?

Giulio Ferrari

16 febbraio 2016