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Da Parigi inizia la guerra totale: si vince soltanto offrendo ai cittadini ogni possibilità di difendersi

Lecco (Lècch) - Al sangue sparso dai massacratori di Parigi, fa seguito la bava profusa dai parlatori nostrani. Tra la fuffa inutile dei tanti chiacchieroni, tuttavia, ho ascoltato qualcosa di serio da un esperto di tattiche e strategie militari, chiamato (credo per sbaglio) in una trasmissione televisiva del mattino.

ARMI PER TUTTI. Alla domanda su come proteggerci da un pericolo diffuso, qual è la minaccia di fanatici che non colpiscono i classici obiettivi ("sensibili" ma prevedibili, dunque difendibili) bensì inermi cittadini, l'esperto ha spiegato che l'unica possibilità sarebbe quella di rendere non più inermi i cittadini, diffondendo il possesso e la pratica delle armi. Potete immaginare la faccia del conduttore del programma, di fronte ad un interlocutore che impudentemente deragliava dagli standard delle argomentazioni buoniste, sfuggendo al copione delle risposte in salsa pseudocristiana, psico-sociologica, masochistico-pacifista.

RAPIDAMENTE LIQUIDATO. L'esperto militare è stato rapidamente liquidato e prevedo che non lo rivedremo più sul piccolo schermo. Ma ciò che ha detto ha il suo valore. Vorrei svilupparlo qui, sul nostro giornale, visto che a quella brava persona non è stato dato modo. Il discorso è semplice. Come è possibile che un pugno di scalzacani, per quanto armati di fucili d'assalto, abbia catturato duecento persone, per poi ammazzarne la metà?

DETTAGLIO DELL'ASSALTO. Un dettaglio dell'assalto al Bataclan aiuta nella risposta. Quando il commando coranico ha fatto irruzione spianando i mitragliatori, si è trovato di fronte un vigilante armato e lesto che non ha perso tempo in salamelecchi: ha aperto il fuoco con la propria pistola stampando un buco in fronte ad uno dei figlioletti di Allah. Ebbene, se di quei 200 in sala almeno in 20 fossero stati armati, come sarebbe andata a finire? I 5 o 6 terroristi sarebbero stati crivellati come puntaspilli e lo Stato islamico avrebbe scartato quella che, invece, è ancora la sua carta vincente: la spada di Damocle del massacro facile e generalizzato.

L'OVVIA CONCLUSIONE. Morale? Tutti parlano di guerra totale, con la popolazione, suo malgrado, in prima linea. Dunque, se ne tragga la ovvia conclusione, circa la necessità di garantire ai cittadini il diritto alla legittima difesa. Non servono leggi speciali: dovrebbero bastare istruzioni del governo ai prefetti, inducendoli a concedere più facilmente il porto d'armi a chi lo richiede (fatte le debite eccezioni). E finalmente, oltre a togliere un vantaggio al terrorismo, verrà compiuto un gesto sano, in barba ai pacifisti e ai finti ecclesiastici, in ossequio alla dottrina cattolica della "Guerra giusta", codificata dai Dottori della Chiesa, desunta dal Vangelo, dai Catechismi e, soprattutto, in omaggio al naturale istinto di conservazione.

Giulio Ferrari

17 novembre 2015