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Gdf di Lecco e Monza: «Medici lucrano su macchine anti cancro»

Lecco (Lècch) - Malasanità non significa solo negligenze e impreparazione sanitaria, ma anche malaffare. Reparti della Guardia di Finanza di Lecco e Monza in azione nell'ambito dell'operazione denominata "gare d'assalto": in manette 4 presunti faccendieri che, con la complicità di alcuni medici e primari, avrebbero "inquinato" le gare d'asta per la fornitura di macchinari utilizzati nella cura dei tumori.

27 MILIONI. E' di oltre 27 milioni di euro il valore complessivo delle gare e procedure oggetto delle mire dell'organizzazione di cui avrebbero fatto parte 4 persone, arrestate ai domiciliari e indagate a vario titolo per reati di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

A DELINQUERE. Le indagini, svolte dal nucleo di Polizia Tributaria di Milano, coordinate dal procuratore aggiunto Giulia Perotti e dirette dal sostituto procuratore Giovanni Polizzi della Procura ambrosiana, hanno consentito di individuare un’associazione a delinquere, formata da alcuni dirigenti e dipendenti di una società lombarda distributrice di macchinari per la cura dei  tumori, dedita a turbare il regolare svolgimento di gare d’appalto per la fornitura di diverse aziende ospedaliere sul territorio nazionale, in modo da stabilirne preventivamente la ditta aggiudicataria.

PRIMARI E MEDICI. Sono in corso le notifiche degli avvisi di garanzia nei confronti di ulteriori soggetti coinvolti nelle indagini, tra cui  dirigenti e dipendenti della società fornitrice dei macchinari nonché primari e medici delle aziende ospedaliere. Le indagini proseguono a ritmo serrato, anche in collaborazione con i reparti della Gdf territorialmente competenti, nelle   province di Milano, Lecco, Salerno, Bologna, Monza Brianza, Ravenna, Roma, Reggio Calabria, Chieti, Genova, Pavia, Siena, Pesaro - Urbino, Napoli, Lecce, La Spezia, Firenze e Terni.

12 novembre 2015