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Calolzio, Ghezzi: «Lavello sovietico»

Caloziocorte (Calòls) - «Una inaugurazione in stile sovietico al lavello»: lo denuncia Marco Ghezzi, capogruppo calolziese della Lega Nord, lamentando l'esclusione di rappresentanti istituzionali, locali e regionali, privi di targa piddina. Ed ora necessitano le scuse del sindaco.

GAFFE. «L’inaugurazione dei nuovi giardini del Monastero del Lavello è stata spostata ad altra data. Non si poteva fare diversamente, dopo la serie incredibile di “gaffe” istituzionali, aggravate da successive improvvide dichiarazioni alla stampa per giustificare l'ingiustificabile», afferma Ghezzi.

L'ON. VISIBILE. Quanto alle gaffes, continua il leghista, «su tutte quella del sindaco di Calolziocorte, Cesare Valsecchi, secondo il quale la presenza del solo on. Fragomeli (guarda caso appartenente al partito democratico, come per altro la maggior parte degli invitati) era motivata per il fatto che il sopracitato onorevole avrebbe una maggiore visibilità sul territorio (?!?) rispetto ad altri esponenti politici locali. Da non credere, se non fosse scritto nero su bianco su un importante giornale locale».

LE SCUSE. Neppure il Pirellone è stato risparmiato. «Nessuno - aggiunge Valsecchi - ci ha ancora spiegato perché all’inaugurazione non sia stato invitato il rappresentante della Regione Lombardia, che non ha mancato di far trapelare la sua più che giustificata irritazione, considerato il notevole contributo economico erogato dall’ente superiore. L’invito non è arrivato nemmeno ad altri importanti figure (per esempio, il rappresentante della fondazione Cariplo e l'ex sindaco Paolo Arrigoni), che hanno avuto un ruolo decisivo nello sviluppo del progetto. Comunque, dopo le scuse a tutte le persone “dimenticate”, a questo punto obbligatorie, qualcuno dovrà dare delle spiegazioni credibili a questa incredibile storia e assumersi la responsabilità della pessima figura fatta fare a Calolziocorte e a tutti i calolziesi».

Nella foto: Ghezzi (a destra) con Arrigoni.

3 dicembre 2015