Invia articolo Stampa articolo
Lecco, gesto meschino: sporcata targa ai caduti

Lecco - Indignazione per l'oltraggio alla targa che ricorda quei militari della Repubblica sociale italiana fucilati il 28 aprile 1945 nello stadio cittadino. Nella notte tra martedì e mercoledì, una mano ignota ha imbrattato con la vernice spray la lapide dedicata ai caduti della Rsi.

NEL SANTUARIO. Le salme dei 16 fascisti, che chiesero ed ottennero di confessarsi e comunicarsi prima di venire ammazzati, riposano da oltre mezzo secolo nella cripta del santuario lecchese della Vittoria. Ma a Lecco esiste ancora chi risponde con un atto meschino al gesto pietoso di quella targa posta a ricordo di ragazzi uccisi e a monito contro l'odio fratricida. Imbrattatatori, dunque, ancora in azione: "impresa" che è stata siglata con la A dell'anarchia e firmata dalla scritta "morte al fascio".

BRIVIO TACE. Intanto da parte del sindaco Virginio Brivio non si registra alcuna presa di posizione sullo squallido episodio, mentre reazioni indignate provengono da esponenti del centrodestra. Nè si parla di indagini per risalire ai teppisti o di telecamere collocate in loco per prevenire ulteriori vandalismi. A distanza di tanti tempo dai tragici eventi della guerra civile, in cui orrendi crimini vennero commessi da entrambi i contendenti, la pietà non sembra ancora aver preso il sopravvento sull'odio di partito.

PRECEDENTE CONDANNA. In occasione di un precedente vandalismo, avvenuto nello scorso mese di aprile, tuttavia il sindaco aveva avuto parole di condanna definendo gli oltraggio alla targa commemorativa "gesti gravi, inopportuni e senza senso", che "servono solo a dividere e creare inutili tensioni". In quella circostanza era stato reso noto di indagini della Polizia Locale in collaborazione con le altre forze dell’ordine.

Nella fotogallery: la lapide imbrattata (1); la scritta che accompagna il gesto (2).

25 novembre 2011