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Papa Francesco e i preti lefebvriani: «Fedeli confessatevi pure da loro»

Lecco (Lècch) - Novità per i fedeli lecchesi che hanno come riferimento spirituale preti tradizionalisti della Fraternità sacerdotale San Pio X, la congregazione fondata dall'arcivescovo Marcel Lefebvre che dispone di una frequentata cappella anche in Brianza: il Papa ha disposto che i fedeli cattolici possano confessarsi «validamente e lecitamente» anche da questi preti, con cui esistono divergenze dottrinali sui mutamenti introdotti dal Vaticano II.

PROBLEMA APERTO. La questione del sacramento della confessione restava un problema aperto. Roma aveva già riconosciuto la validità degli altri sacramenti (dall'ordine sacro alla comunione) officiati dai vescovi e dai sacerdoti tradizionalisti, in quanto la Fraternità san Pio X ha mantenuto una perfetta successione apostolica al proprio interno, garantendo il pieno carisma sacerdotale ai suoi presbiteri.

LA CONTRADDIZIONE. La facoltà di confessare, invece, secondo il diritto canonico e la stessa dottrina tradizionale, deve essere attribuita da un ordinario del luogo (ovvero, da un vescovo diocesano) al sacerdote. I preti tradizionalisti, tuttavia, si sono sempre appellati al fatto di dover agire in stato di necessità, allo scopo di salvare le anime, in seguito alla crisi scaturita nella Chiesa con l'introduzione delle novità conciliari. Papa Francesco ha voluto sanare, almeno per il periodo giubilare la contraddizione.

NON CONFORMISTI. Recentemente il pontefice aveva inviato propri "commissari", i visitatori apostolici, in alcuni seminari, priorati e luoghi di culto della Fraternità sacerdotale san Pio X, allo scopo di valutare l'aderenza alla dottrina (per quanto tradizionale) e alla pratica cattolica di questi preti "non conformisti". L'impressione riportata è stata positiva.

BUONA PRATICA. Infatti, in una lettera inviata all'arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio della Nuova evangelizzazione e supervisore vaticano del Giubileo straordinario della Misericordia, papa Francesco si rivolge «ai fedeli che per diversi motivi si sentono di frequentare le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternità San Pio X», sottolineando che «da diverse parti, alcuni confratelli vescovi mi hanno riferito della loro buona fede e pratica sacramentale, unita però al disagio di vivere una condizione pastoralmente difficile».

NUOVA APERTURA. «Questo Anno giubilare della Misericordia non esclude nessuno e confido che nel prossimo futuro si possano trovare le soluzioni per recuperare la piena comunione con i sacerdoti e i superiori della Fraternità», scrive il Papa, seppellendo definitivamente il periodo delle "scomuniche" ai tradizionalisti, peraltro già annullate dal suo predecessore, Benedetto XVI. Poi Bergoglio conclude con la nuova apertura: «Nel frattempo, mosso dall'esigenza di corrispondere al bene di questi fedeli, per mia propria disposizione stabilisco che quanti durante l'Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternità San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l'assoluzione dei loro peccati».

2 settembre 2015