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Ballabio, la ciclabile diventa zona proibita

Ballabio (Balàbi) - Divieto di accesso alla pista ciclopedonale di Ballabio. Una ordinanza del sindaco Alessandra Consonni ne dispone la chiusura, sulla base della relazione che ha fatto seguito al sopralluogo del geologo incaricato dal Comune. La mini ciclabile fu realizzata, dalla precedente amministrazione di area Pd, in zona soggetta a caduta massi. In pochi mesi la pista aveva subito tre chiusure per frana.

ATTO DOVUTO. «Un atto dovuto, in riferimento alla relazione del tecnico che evidenzia un sopravvenuto stato di pericolosità»: Celestino Cereda, assessore comunale alle Politiche ambientali, Ecologia, Tutela e valorizzazione del territorio, motiva così l'ordinanza che da giovedì ha portato le transenne all'imbocco della ciclopedonale in località Prato della Chiesa.

SGOMBERO MACIGNI. All'origine del provvedimento, spiega l'assessore, la «attuale riscontrata efficienza solo parziale di alcune tratte delle barriere paramassi». Le reti, infatti, risultano allentate in più punti e non in grado di proteggere a dovere gli utenti della pista da un'eventuale caduta di massi o pietre. Possibilità tutt'altro che remota, visto che la ciclopedonale ballabiese è già stata oggetto di interventi di sgombero di macigni, fortunatamente caduti in assenza di frequentatori.

IL PROBLEMA. Dal Municipio spiegano che l'intervento del sindaco nasce dalla necessità di tutelare l'incolumità pubblica e, di conseguenza, la stessa amministrazione comunale che, in caso contrario, sarebbe chiamata a rispondere di eventuali danni subiti dalle persone. Il problema che si pone, ora, è la riapertura della ciclopedonale: l'intervento di messa in sicurezza presenta costi significativi e, considerate la precarietà delle condizioni del luogo, una pur onerosa manutenzione non potrà avere carattere definitivo.

DUE OPZIONI. In sostanza, il nuovo sindaco si vedrebbe costretta ad intervenire per farsi carico dei costi senza fine di una realizzazione che aveva contestato quando, nel corso del precedente mandato consiliare, occupava col suo gruppo i banchi dell'opposizione. Prospettiva ovviamente sgradita alla nuova maggioranza che ora, in tutta evidenza, si trova davanti a due opzioni: o chiudere definitivamente la precaria ciclopedonale, oppure ottenere dalla Regione un contributo di ampia portata, tale da garantire una messa in sicurezza radicale delle pareti rocciose che incombono sul tratto incriminato. Denari che l'amministrazione, certamente, preferirebbe investire in maniera più utile.

LA STORIA. La mini ciclabile di Ballabio (che parte da un letamaio e dalla discarica comunale per finire poche pedalate dopo sulla trafficatissima provinciale) venne realizzata circa un anno e mezzo fa, dalla precedente amministrazione di area Pd, in una zona notoriamente soggetta a caduta massi. In pochi mesi dalla sua apertura la pista subì tre chiusure per frana e l'ex sindaco Pontiggia decise di apporvi, all'inizio del tragitto, il cartello di pericolo per caduta massi. Ora, cambiata la giunta ma perdurando il rischio, è arrivato anche il divieto di accesso perlomeno provvisorio.

Nella foto: la ciclabile di Ballabio.

19 giugno 2015