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Per un'impresa lecchese su 2, insolvenze e pagamenti ritardati

Lecco (Lècch) - Materie prime rincarate e difficoltà dei debitori colpiscono le imprese lecchesi, causando la stagnazione degli indicatori: domanda, attività produttiva e fatturato. Questi i dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio rapido condotto dai centro studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como, relativi al maggio 2015, ultimo periodo considerato.

PRODUZIONE. L’attività produttiva risulta invariata rispetto al mese di aprile. In questo scenario le imprese del campione rivelano di affrontare criticità legate alla scarsa visibilità degli ordini, all’aumento del costo di approvvigionamento delle materie prime e alle situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti da parte dei clienti (per oltre un’impresa su due).

FATICA. «Il panorama attuale - afferma il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Giovanni Maggi - risulta ancora complesso: a fianco di imprese che stanno ottenendo risultati, soprattutto grazie all’export, ce ne sono anche alcune che hanno registrato una minor intensità degli scambi. Chi poi opera principalmente sul mercato domestico, fa ancora più fatica». «Ancora una volta non possiamo certo annunciare la tanto attesa ripresa anche se, a livello nazionale, alcuni segnali di miglioramento si possono cogliere».

GLI ORDINI. Le imprese dei territori di Lecco, Sondrio e Como segnalano un rallentamento degli ordini a maggio, con dinamiche che interessano prevalentemente il mercato interno. Sul versante domestico il 47,4% delle aziende esprime giudizi di stabilità mentre il 31,4% indica una contrazione della domanda a fronte di maggiori richieste che interessano il 21,2%.

LA PRODUZIONE. Per le aziende di Lecco e Sondrio è maggiore l’incidenza dei giudizi di diminuzione (22,7%) rispetto a quelli di crescita (15,2%); questo, tuttavia, a fronte di una più elevata stabilità (62,1%) e di un maggior utilizzo degli impianti produttivi (76,4%). I casi di insolvenza o di ritardo nei pagamenti riguardano circa la metà delle imprese delle tre province - ma lo stesso vale per Lecco e Sondrio - e rappresentano ancorauno dei principali fattori critici nell’attuale scenario congiunturale.

Foto: (al centro) Giovanni Maggi.

6 luglio 2015