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L'Asl lecchese: «Trovati batteri nell'acqua di alcune casette»

Lecco (Lècch) - «In taluni casi le analisi hanno evidenziato la presenza di cariche batteriche o di pseudomonas aeruginosa, segno di una non adeguata efficienza igienica della manutenzione dei sistemi di trattamento»: questo lo stato in cui sono state trovate alcune casette dell'acqua nel Lecchese. Ne dà notizia Paolo Moroni, direttore generale dell'Asl di Lecco.

SITUAZIONE. Il 6° Rapporto sulle attività di prevenzione collettiva e di promozione della salute curato dall'Azienda sanitaria locale attesta anche la situazione delle 53 casette dell'acqua presenti sul territorio. E fornisce alcuni elementi di una certa importanza su queste strutture dove viene erogata a pagamento acqua potabile, imbottigliata direttamente dall’utente in proprie confezioni.

CAMPIONAMENTO. Nel corso del 2014 sono state controllate tutte le case dell’acqua nel Lecchese, «attraverso - spiega Moroni - attività di campionamento per la determinazione dei parametri microbiologici previsti dalla normativa per le acque destinate al consumo umano, che ne ha evidenziato la conformità rispetto ai parametri previsti». L'acqua di per sè non sembra dare problemi, gli impianti, invece, sì: «In taluni casi - continua il direttore Asl - le analisi hanno evidenziato la presenza di cariche batteriche o di pseudomonas aeruginosa, che sono segno di una non adeguata efficienza igienica della manutenzione dei sistemi di trattamento».

INFORMATI. «Di questo aspetto - prosegue Paolo Moroni - sono comunque stati tempestivamente informati i gestori che hanno provveduto in merito, trasmettendo in seguito l’esito analitico di campioni d’acqua che attestava la risoluzione del problema». Ma cos'è la pseudomonas aeruginosa? Da Wikipedia si apprende trattarsi di «un batterio molto virulento ed ubiquitario, ma non riesce a sostenere seri quadri patologici in soggetti immunocompetenti. A volte tuttavia se infetta il meato urinario può provocare infezioni estese, che possono causare la morte dei tessuti e il decesso per setticemia».

DECIMA CAUSA. Il New England Journal of Medicine ha spiegato quanto poco si sappia di questa sindrome, nonostante sia la decima causa di morte negli Stati Uniti. «Sappiamo molto di quello che succede a un paziente quando contrae l'infezione - ha detto Greg Martin, dell'Università di Atlanta - ma sappiamo molto poco sulle cause».

1 luglio 2015