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Quelle cifre “pesanti” del voto: 70mld dovuti dalla Pa ai privati

Lecco (Lècch) - Secondo le stime presentate dalla Banca d’Italia nella “Relazione Annuale 2014”, al 31 dicembre scorso il debito commerciale della nostra Pubblica amministrazione (Pa) nei confronti dei fornitori privati ammonterebbe a 70 miliardi di euro. Il dato, divulgato dalla Cgia di Mestre, deve far riflettere a due giorni dal voto del 31 maggio per le elezioni amministrative.

DA SALDARE. «Depurando da questo importo i 10 miliardi circa che i creditori hanno ceduto pro soluto alle banche – segnala il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – si evince che la nostra Pubblica amministrazione deve saldare ancora 60 miliardi di euro ai propri fornitori».

LE PROMESSE. «Nonostante gli annunci, le promesse e i 56 miliardi di euro messi a disposizione dai Governi che si sono succeduti in questi ultimi anni per il biennio 2013-2014 – prosegue Bortolussi – lo stock di debito rimane ancora molto elevato, poiché la nostra Pa continua a pagare con forte ritardo rispetto a quanto previsto dalla Direttiva europea introdotta nel 2013, che impone di pagare entro 30-60 giorni».

LA PEGGIORE. Infatti, sostengono dalla Cgia, nonostante i tempi di pagamento nell’ultimo anno siano scesi di 21 giorni, secondo Intrum Justitia nel 2015 la nostra Pa si conferma la peggiore pagatrice d’Europa, visto che salda mediamente i propri fornitori dopo 144 giorni, contro i 34 giorni medi che si registrano in Ue. Rispetto ai nostri principali partner economici, la Francia salda le proprie fatture dopo 62 giorni, i Paesi Bassi in 32 giorni, la Gran Bretagna in 24 giorni e la Germania dopo 19 giorni.

28 maggio 2015