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Carnevale a Lecco: dopo le 24, cinquecento € per un bicchiere

Lecco (Lècch) - Nella notte di Carnevale, dalle ore 24 sino alle 6 del mattino, l'oste che servirà un bicchiere di vino rischia una multa sino a 500 euro. La misura viene imposta dal sindaco di Lecco considerata la «concreta possibilità di risse e tafferugli» qualora i lecchesi avessero la possibilità di festeggiare con alcolici. Imposizione contestata da Ncd e Fdi.

BECCO ASCIUTTO. Lecchesi tutti minorenni secondo il modello di socialismo reale professato dalla giunta di Virginio Brivio: l'amministrazione comunale si preoccupa, così, che i lariani non bagnino il becco a Carnevale, chiudendo ermeticamente botti, bottiglie e lattine allo scadere della mezzanotte di sabato.

SERATA DANZANTE. Nel corso della notte di sabato 21 febbraio un’ordinanza comunale vieta la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche e super alcoliche in tutti gli esercizi commerciali del centro cittadino. «Il provvedimento - spiega il Comune - prende in considerazione le caratteristiche della manifestazione in programma per il Carnevalone 2015, che coinvolgerà numerosi giovani, anche grazie alla serata musicale e danzante che si terrà tra piazza Garibaldi e piazza Cermenati».

BECERI UBRIACONI. Insorgono Fratelli d'Italia e Nuovo centrodestra, che etichettano come "sciocchezza" e "miopia" la misura proibizionista. «Credo che i giovani di Lecco - dice Giacomo Zamperini - meritino di essere considerati un po' più che beceri ubriaconi». Secondo il consigliere di Fdi-An, «per punire pochissimi che sbagliano», verrà penalizzato chi festeggia con un boccale di birra in un bar e gli stessi commercianti. «Spero - conclude - che questa sia l'ultima sciocchezza prodotta dalla giunta Brivio».

BRUTTI SCHERZI. Protestano anche Alberto Andreotti ed Emilio Minuzzo del Ncd. «L’ordinanza del sindaco - affermano - riesce a dimostrarsi un esempio di miopia dal quale ci aspettavamo, almeno a fine legislatura, di essere al sicuro. Il carnevale a quanto pare gioca sempre brutti scherzi. Sicuramente la vendita di acqua gasata (prima che venga vietata anche quella!) consentirà ai commercianti, già infinitamente vessati dallo Stato, di trarre beneficio da uno dei pochi fine settimana in cui avrebbero potuto contare su quell’incasso extra».

18 febbraio 2015