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Occupazione lecchese ancora calante, ma risale la produzione

Lecco (Lècch) - Realtà bifronte per l'economia lecchese: diminuisce ancora l'occupazione per Industria, Artigianato, Commercio e servizi, ma le variazioni di produzione, ordini e fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente sono tutte positive. «Quasi tutte le variazioni sono superiori alla media lombarda», sottolinea il presidente dell’ente camerale Vico Valassi.

LE VARIAZIONI. I dati dell’analisi congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di Commercio lombarde, fotografano un quarto trimestre del 2014 positivo per le imprese industriali lecchesi: le variazioni di produzione, ordini e fatturato fanno rilevare, rispettivamente, +1,1%, +3,3% e +2,8%, anche se c’è un rallentamento  rispetto al  3° trimestre 2014).

L'OTTIMISMO. «Questi dati - commenta Valassi - uniti al calo del prezzo delle materie prime (in primis il petrolio) alla svalutazione dell’euro rispetto al dollaro, all’acquisto dei titoli di credito nazionali da parte della Banca centrale europea, ai tassi di interesse ai minimi storici e al positivo andamento del commercio internazionale, ci inducono a guardare al 2015  con maggiore ottimismo». «Per consolidare e rafforzare i segnali positivi - puntualizza -occorre dare continuità agli investimenti sulla formazione, sull’aggiornamento professionale e sulle competenze per sostenere sviluppo e crescita del sistema territoriale, anche sul versante dell’attrattività del tessuto economico locale. Inoltre bisogna continuare a puntare sull’innovazione».

IL LAVORO. Nota dolente, resta il lavoro. Nell'Industria l’occupazione lecchese è diminuita di quasi 1 punto percentuale (contro il -1,1% della Lombardia). Nell'Artigianato si regista un calo dello 0,8%. Nel Commercio e servizi l’occupazione del comparto cala dello 0,5% (contro il -0,2% a livello regionale). Cresce la cassa straordinaria (+21,3%;  6,8 milioni di ore autorizzate nel 2014 contro 5,6 milioni nel 2014), mentre calano le ore della Cig. Resta la grave tendenza che porta diverse attività a chiudere e a non chiedere più gli ammortizzatori sociali nella prospettiva di una ripresa.

11 febbraio 2015