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Tagli di Renzi su 16 uffici postali Arrigoni: «Abbiamo già dato»

Lecco (Lècch) - Diminuiscono gli sportelli e per i lecchesi aumentano disagi, code e attese negli uffici postali. Ancora tagli del governo Pd-Ncd ai danni delle popolazioni che maggiormente sostengono il peso fiscale del Belpaese. E sale la protesta: «i lecchesi hanno già dato», ammonisce il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni.

DISECONOMICI. Sette sportelli da chiudere e nove che dovrebbero funzionare a giorni alterni, in quanto giudicati “improduttivi” o “diseconomici”: questi i pesanti tagli al servizio postale che non mancheranno di creare ripercussioni negative sul territorio lecchese.

COMUNI MONTANI. Per questo ieri il senatore della Lega Nord Paolo Arrigoni ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi in quanto «Poste Spa è una società interamente partecipata dal Governo che detta indirizzi politici e, quindi, è responsabile di quel che sta accadendo». A farne le spese, spiega Arrigoni, sono «soprattutto i comuni montani che già hanno visto scomparire scuole, negozi di alimentari, studi medici e bar, con un colpo mortale alla vita sociale delle comunità. E poi i cittadini in generale: famiglie, anziani, imprenditori, ma pure i turisti».

ESSENZIALI. «I cittadini hanno già dato», ricorda il senatore del Carroccio: «Negli ultimi anni Poste Italiane Spa ha avviato un processo di razionalizzazione degli uffici, procedendo sia alla chiusura degli stessi, sia alla riduzione degli orari di apertura degli sportelli in diverse aree del territorio nazionale, nonostante i cospicui contributi statali erogati dallo Stato italiano, quindi da tutti noi, a Poste Italiane per l'erogazione dei servizi essenziali».

SERVIZIO PUBBLICO. Arrigoni ha chiesto quindi alla Guidi «come intenda intervenire, anche favorendo una concertazione fra la direzione delle Poste Italiane e le amministrazioni locali, anche attraverso l'Anci, per evitare che decisioni unilaterali arrechino disagi agli abitanti dei comuni lombardi, al fine di garantire l’effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità, puntuale e capillare nel rispetto dell’accordo di programma per l’espletamento del servizio postale».

4 febbraio 2015