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Lecchesi tremate, ecco la “sporca dozzina” degli aumenti di Renzi

Lecco (Lècch) - Con il nuovo anno arriva un'altra raffica di aumenti, elencati in uno studio della Cgia di Mestre. I più penalizzati sono gli automobilisti, le categorie professionali che utilizzano auto o camion (tassisti, agenti di commercio, autotrasportatori) e, soprattutto, i lavoratori autonomi iscritti alla sezione separata dell’Inps.

IL SALASSO. Sono 12 le voci che compongono il salasso ai danni dei cittadini. E, parafrasando il noto film di Robert Aldrich, la Cgia di Mestre ha definito “Quella sporca dozzina” la catena dei rincari scodellata dal governo Renzi.

L'ELENCO. Ecco per cosa spenderemo di più. 1) acqua potabile; 2) benzina e gasolio per autotrazione; 3) multe per violazione del codice della strada; 4) tasse automobilistiche dovute anche per gli autoveicoli e motoveicoli ultraventennali di particolare interesse storico e collezionistico; 5) pedaggi autostradali; 6) contributi previdenziali per artigiani e commercianti; 7) contributi previdenziali gestione separata Inps; 8) birra e prodotti alcolici; 9) tassazione dei fondi pensione; 10) tassazione sulla rivalutazione del Tfr; 11) riduzione esenzioni sui capitali percepiti in caso di morte in presenza di assicurazione sulla vita; 12) Iva per l’acquisto del pellet.

AUTOMOBILISTI. «I soggetti interessati da questi aumenti – fa notare il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – saranno soprattutto gli automobilisti in generale e tutte le categorie professionali che utilizzano quotidianamente un’auto o un camion, come i taxisti, gli agenti di commercio, gli autonoleggiatori o gli autotrasportatori. Ma coloro che subiranno gli aumenti più preoccupanti saranno le partite Iva iscritte alla sezione separata dell’Inps, tipo formatori, ricercatori, informatici, creativi e vari consulenti. Per loro l’aliquota passerà dal 27,72 al 30,72 per cento».

DISOCCUPATI AL 13%. Nel complesso, la pressione fiscale continuerà ad incidere negativamente sul potere d'acquisto e, secondo Bortolussi, non potrà esservi ripresa in questa situazione di stallo economico. « Nel 2015 - spiega - i consumi delle famiglie continueranno a ristagnare, attestandosi, secondo le previsioni, attorno ad un modesto +0,6 per cento. Con un tasso di disoccupazione che nell'anno è destinato a sfiorare il 13 per cento non abbiamo alternative: dobbiamo ridare slancio ai consumi interni». Obbiettivo che non si ottiene impoverendo i cittadini.

5 gennaio 2015