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Dolzago, indagati il sindaco e 10 dei suoi

Dolzago (Dulzàgh) - Il sindaco di Dolzago, Paolo Lanfranchi, e 10 candidati della sua lista civica di area Pd sono stati indagati per un volantino ritenuto diffamatorio ai danni di Pier Giorgio Panzeri, candidato sindaco avversario alle ultime comunali ed attuale consigliere di opposizione.

DISCREDITO. “Verba volant, scripta manent”: le affermazioni contenute in un volantino fatto circolare a conclusione della campagna elettorale dolzaghese, sono finite sulla scrivania della Digos di Lecco. Panzeri, ex sindaco e candidato alle elezioni amministrative del 2014 come capolista di una delle tre formazioni concorrenti a Dolzago, ha segnalato di essere stato vittima d'una azione diffamatoria, volta a screditare la propria reputazione ed il proprio onore, aggravata dal mezzo stampa.

SILENZIO ELETTORALE. Le frasi incriminate sono contenute in un volantino, con tanto di simbolo di una delle liste e con committente Paolo Lanfranchi, diffuso “brevi manu” e nelle cassette della posta dei cittadini di Dolzago nella tarda serata del 23 maggio 2014, ultimo giorno di campagna elettorale a poche ore dall’inizio del cosiddetto “silenzio elettorale” che impone alle fazioni in competizione di astenersi da qualsivoglia forma di propaganda. A Panzeri, che si è visto attribuire circostanze ritenute false, è stato così di fatto impedito di ristabilire la verità.

I RIMBORSI. In particolare, a Panzeri sarebbero stati attribuiti rimborsi per le spese di viaggio di 1.408,44 euro negli ultimi cinque anni, quando ne avrebbe percepiti soltanto 128,64. Inoltre, sempre nello stesso volantino, il candidato sindaco è stato accusato di mentire sui nuovi insediamenti residenziali di Dolzago in quanto «quelli realizzati sino ad oggi li aveva decisi lui durante il suo mandato»: affermazione falsa, in quanto, spiega la Digos, «gli ultimi piani regolatori e di governo erano stati approvati dalla giunta Crippa, prima del 2004, e dalla giunta Isella, dopo il 2009, e in quest’ultima amministrazione era vice sindaco proprio Lanfranchi, che ne era chiaramente a conoscenza».

LE INDAGINI. Incaricati delle indagini gli investigatori della Digos. Gli agenti, dopo aver acquisito in più riprese tutta la documentazione necessaria presso gli uffici del Comune di Dolzago ed aver raccolto le testimonianze di persone che hanno dichiarato di aver visto i famosi volantini, inseriti dai membri della lista avversaria nelle cassette postali la sera della chiusura della campagna elettorale, hanno trovato riscontro a quanto affermato nell’esposto del denunciante.

TUTTI IN QUESTURA. Sono, dunque, stati convocati dalla Digos tutti i candidati della lista del sindaco Lanfranchi. I 10 componenti della lista, tutti eletti tranne due, avrebbero sostanzialmente confermato di aver preso parte alla stesura del volantino, di averne condiviso i contenuti e di averlo distribuito ai concittadini. Pertanto sia Lanfranchi che i 10 componenti della lista, 8 dei quali siedono su banchi della maggioranza, sono stati indagati per il reato di diffamazione a mezzo stampa, reato per cui è prevista la reclusione da sei mesi a tre anni.

13 gennaio 2015