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Affitti, a Lecco record del minor rendimento

Lecco (Lècch) - Investire nel mattone a Lecco non paga più: sotto il Resegone, tra tasse e spese di manutenzione, svanisce il 47% del canone incassato, percentuale che lievita al 66% se il proprietario applica la tassazione ordinaria con un’aliquota Irpef medio-alta.

DEMOLITORI. Il governo nazionale e quello locale hanno "demolito" anche la casa, classico bene rifugio degli italiani. Una inchiesta del Sole 24 Ore, sulla base di dati dell'istituto Nomisma, attribuisce a Lecco la palma nazionale della fregatura per i proprietari di appartamento.

IL PEGGIO. La "fotografia" del giornale economico è impietosa. «Tutti sanno - scrive il Sole 24 Ore - che le imposte sulla casa sono aumentate e gli affitti sono diminuiti.  Ma non tutti sanno dove sia meglio (o peggio) possedere un’abitazione da dare in locazione: a Lecco, ad esempio, chi sceglie la cedolare secca – su un contratto a canone libero – vede svanire tra tasse e spese di manutenzione il 47% del canone incassato, e la percentuale arriva al 66% se il proprietario applica la tassazione ordinaria con un’aliquota Irpef medio-alta. Un record, tra i capoluoghi di provincia».

LE SPESE. All’estremo opposto, le città del Sud e del Centro Italia, dove «la somma di Imu, Tasi, imposte sui redditi e spese di gestione si rivela un po’ più leggera in termini relativi». Una premura verso i cittadini che non interessa all'amministrazione di Virginio Brivio. E, come se non bastasse, oltre al pericolo di nuovi aumenti delle imposte, sui lecchesi gravano i rischi di morosità dell’inquilino e l’impatto delle spese di manutenzione, con costi particolarmente elevati nella nostra provincia.

12 gennaio 2015