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Nel lecchese camion diminuiti del 4%

Lecco (Lècch) - Effetto crisi anche sul parco circolante di autocarri che, nel Lecchese, è diminuito del 4%, poco al di sopra della media lombarda. Una contrazione che vede Lecco al quarto posto sulle dodici province lombarde: il settore dei trasporti resta ancora in attesa della promessa ripresa economica.

TRACOLLO IN VALTELLINA. Dal 2011 al 2013 in Lombardia il parco circolante di autocarri per il trasporto di merci è diminuito del 3,7%. Questo dato proviene da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile Airp (Associazione italiana ricostruttori pneumatici) su dati Aci. In Lombardia la provincia in cui il calo è stato maggiore è Sondrio (-14,1%), seguita da Monza Brianza (-4,5%), Lecco (-4%), Brescia (-3,9%), Lodi e Milano (-3,8%), Varese (-3,3%), Como e Bergamo (-3%), Cremona (-2,9%), Pavia (-2,8%) e Mantova (-0,1%).

QUARTA POSIZIONE. La Lombardia si trova in quarta posizione nella graduatoria regionale stilata dall’Osservatorio sulla mobilità sostenibile Airp in base alla percentuale di riduzione del parco circolante di autocarri. In testa a questa classifica c’è la Valle D’Aosta (-7,9%), seguita da Lazio e Toscana (-5,9%). Nel 2013 il parco circolante di autocarri per il trasporto merci nel nostro Paese era composto da 3.935.645 veicoli, con un calo del 2,1% rispetto al 2011.

EFFETTO NEGATIVO. La grave crisi economica che ha colpito l’Italia a partire dal 2008 ha avuto un effetto negativo sulla consistenza del parco circolante di autocarri per il trasporto merci. Dal 2008 infatti, vi è stato un forte rallentamento della crescita degli autocarri circolanti fino al 2011. Da questo anno si è iniziata a registrare una diminuzione del parco rispettivamente dello 0,8% nel 2012 e dell’1,3 % nel 2013. Il totale di questi decrementi dà, come si è visto, una diminuzione del 2,1%.

MODESTA CONTRAZIONE. Se si considera la gravità della crisi economica che ha colpito il nostro Paese e che ha visto la produzione industriale calare sui livelli antecrisi del 25%, la contrazione del parco circolante di autocarri è certamente modesta a testimonianza del fatto che gli operatori del settore, nonostante il calo del traffico, si sforzano di mantenere in esercizio e in efficienza i loro mezzi in attesa della ripresa economica.

RILEVANTI DIFFERENZE. Esistono comunque alcune rilevanti differenze fra le diverse regioni. Se infatti la riduzione è stata più consistente nelle regioni del centro-nord, al contrario, in Molise, Sardegna, Basilicata, Sicilia e Calabria si è registrato un lieve aumento. L’anomalia dei dati relativi al Trentino Alto Adige (+23,6%) è da ricondurre al fatto che in questa regione negli anni passati erano in vigore condizioni particolarmente vantaggiose per l’immatricolazione di nuovi autocarri: per poter risparmiare, quindi, molte aziende di trasporto hanno immatricolato i loro nuovi mezzi in Trentino Alto Adige piuttosto che nella loro regione di provenienza.

STESSI LIVELLI. Anche se non ha inciso in maniera rilevante sulla consistenza del parco, il perdurare della grave crisi economica ha determinato per le aziende dell’autotrasporto la necessità di un contenimento dei costi. Un contributo a contenere i costi senza pregiudicare l’efficienza e la sicurezza, può venire dai pneumatici ricostruiti che, come è noto, costano meno rispetto ai pneumatici nuovi, ma garantiscono anche gli stessi livelli di sicurezza ed un minor impatto ambientale in quanto allungano il ciclo di vita del pneumatico.

27 novembre 2014