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Bye-bye Bellomo: l'addio del prefetto

Lecco (Lècch) -  A due anni e 8 mesi dal suo insediamento, Antonia Bellomo (nella foto) fa i bagagli. Il primo prefetto donna di Lecco viene spostato a Matera. Ancora ignoto il suo successore.

AVVICENDAMENTO. Nell'ultima riunione del Consiglio del ministri sono stati decisi alcuni avvicendamenti di prefetti. La Bellomo è tra quelli destinati ad altra località.

CATTIVONI. Sotto il Resegone, Antonia Bellomo verrà ricordata per essersi lamentata della scarsa disponibilità dei lecchesi verso gli immigrati. Un intervento che aveva suscitato la reazione del vice presidente (in seguito presidente) della Provincia di Lecco, Stefano Simonetti: «Caro prefetto - aveva dichiarato l'esponente della Lega Nord - ti lamenti soltanto quando i "cattivoni" lecchesi non accolgono a braccia aperte gli immigrati».

PARACADUTATI. La Bellomo, d'altro canto, si è adoperata per "paracadutare" nel Lecchese ondate di presunti profughi, ospitati presso strutture private a spese del contribuente. Il tutto, secondo quanto sottolineato da alcuni sindaci, senza agire d'intesa e neppure informare le amministrazioni locali.

SMENTITA. Sempre a proposito di immigrati, si registra la clamorosa "ribellione" in Questura durante il mandato della Bellomo, con la protesta delle forze dell'ordine che hanno smentito la Prefettura circa l'assenza di rischi legati all'accoglienza degli stranieri. In un documento sottoscritto da ben 6 sigle sindacali lecchesi di polizia (Siulp, Siap, Coisp, Ugl, Consap, Silp-Cgil), si affermava: «Di sicuro, chi li ha accolti non conosce le condizioni fisiche e non serve un luminare per capire che diverse patologie hanno lunghi periodi di incubazione e quindi sfuggono facilmente al primo controllo medico».

16 dicembre 2014