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Inutili sacrifici per i lecchesi: annunci vani, ancora recessione

RENZI: SOLO ARIA FRITTA. Lecco - Degli annunci di Matteo Renzi resta solo aria fritta: la Cgia di Mestre sottolinea il nulla di fatto nell'appuntamento con il terzo semestre del 2014, periodo in cui, secondo le promesse del premier, sarebbe iniziata la ripresa. L'ultimo dato Istat, invece, conferma che la recessione prosegue, in barba anche ai tagli sopportati dai lecchesi.

DATI ISTAT. Pil negativo anche nel terzo trimestre dell'anno, lo attesta l'Istat rilevando un calo di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, e la Cgia di Mestre ne chiede conto al governo. Prosegue, infatti, il tunnel della recessione, congiuntura economica configurata da un calo del Pil per almeno due trimestre consecutivi.

LA SVOLTA. Buco nell'acqua per i provvedimenti governativi, a cominciare dai famosi 80 euro che avrebbero dovuto imprimere all'economia nazionale la svolta promessa e annunciata da Matteo Renzi. L'Italia paga lo scotto di un mercato interno impiccato al laccio dell'euro: da notare che nel Regno Unito, paese rimasto fuori dalla moneta unica, il Pil è in costante crescita, dello 0,7 sul trimestre precedente e del 3 per cento rispetto all'anno scorso.

RESIDUO FISCALE. Inevitabile che ci si chieda a cosa siano serviti tagli, sacrifici e stanziamenti ridotti all'osso persino per le emergenze. Gli abitanti della Provincia di Lecco "vantano" un residuo fiscale di quasi 2 miliardi annui nei confronti dello Stato: tasse pagate qui che vengono spese altrove, ha recentemente dichiarato il commissario lecchese della Lega Nord, Giulio De Capitani.

LA BEFFA. E il senatore Paolo Arrigoni, dello stesso partito, ha sottolineato che «alla Lombardia l'esecutivo Renzi, a fronte della richiesta di 88 milioni di euro per i danni del maltempo di luglio e agosto che hanno toccato 314 comuni, ha stanziato solo briciole: 5,5 milioni di euro, il 6%, praticamente… un'elemosina. Beffa che tocca ovviamente anche i 35 comuni lecchesi che hanno segnalato danni complessivi per 5,6 milioni, una cifra superiore a quella stanziata da Roma per tutti i 314 comuni lombardi».

17 novembre 2014