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Lecchesi spremuti, una scadenza fiscale ogni 2 giorni sino al 2015

Lecco (Lècch) - In arrivo una pioggia di scadenze fiscali: a novembre e dicembre imprese e famiglie verseranno in tasse oltre 91 miliardi di euro. La Cgia di Mestre ha fatto i conti in tasca al mostro fiscale che dissangua i contribuenti: 25 gli appuntamenti col fisco, praticamente uno ogni 2 giorni.

25 SCADENZE. Nei prossimi due mesi le imprese e le famiglie italiane saranno chiamate a versare oltre 91 miliardi di euro di imposte. Tra il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori familiari, le ritenute in capo ai lavoratori autonomi, l’Iva, gli acconti Irpef, Ires e Irap, il versamento dell’ultima rata dell’Imu e della Tasi, le aziende dovranno onorare 25 scadenze fiscali: in linea teorica una ogni 2 giorni.

STRESS TEST. «Una pioggia di scadenze - fa notare il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - che potrebbe mettere in seria difficoltà moltissime piccole imprese a causa della cronica mancanza di liquidità. Un periodo, quello di fine d’anno, molto delicato per le aziende: oltre all’impegno co n il fisco devono corrispondere anche le tredicesime ai propri dipendenti. E con il perdurare della crisi, ques to impegno economico costituirà un vero e proprio stress test».

UN CENTINAIO. Ma quante sono le tasse che gravano sugli italiani? Tra addizionali, bolli, canoni, cedolare, concessioni, contributi, diritti, imposte, maggiorazioni, ritenute, sovraimposte, tasse e tributi, l’Ufficio studi della Cgia ne ha contate un centinaio. Spulciando l’elenco spuntanto dei "capolavori" come l’addizionale regionale all’accisa sul gas naturale (in buona sostanza una tassa sulla tassa), l’imposta provinciale di trascrizione (che continuiamo a pagare alle Province quando acquistiamo un’auto nuova), l’imposta sulle riserve matematiche (tassa in capo alle società di assicurazione) e le sovraimposte di confine sui gas, gli spiriti, i fiammiferi, i sacchetti di plastica non biodegradabili, la birra e gli oli minerali. Di fatto sono delle imposte doganali che le aziende importatrici/esportatrici di questi prodotti versano al fisco italiano.

LE PRIME DIECI. Nonostante siano tantissime, e molte di loro sconosciute ai più, il gettito, invece, si concentra su pochissime voci. Le prime 10 imposte - Irpef, Iva, Ires, Irap, imposta sugli oli minerali, Imu, imposta sui tabacchi, addizionale Irpef regionale, ritenute sugli interessi e altri redditi da capitale e l’imposta sul Lotto – hanno garantito nel 2013 oltre l’83 per cento del gettito tributario. Per l’anno in corso, fa sapere la Cgia, tra imposte e tributi lo Stato e le Autonomie locali incasseranno 487,5 miliardi di euro.

CIFRA DA CAPOGIRO. Se aggiungiamo anche i contributi sociali, pari a poco più di 216 miliardi, nel 2014 il gettito fiscale complessivo sfiorerà i 704 miliardi di euro. Una cifra da capogiro che viene strappata ai cittadini per farla sparire nei gangli ben poco virtuosi dello Stato e della politica.

29 ottobre 2014