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Crollo a scuola, la Lega di Lecco: «Bonacina e Rota dimettetevi»

Lecco (Lècch) - La giunta di Virginio Brivio chiamata a rispondere politicamente per il crollo verificatosi venerdì scorso in una scuola di Lecco: la capogruppo della Lega Nord a palazzo Bovara, Cinzia Bettega (foto), chiede le dimissioni degli assessori Bonacina e Rota. Sulla vicenda interviene anche Paolo Trezzi.

MOZIONE DI SFIDUCIA. Fatto gravissimo e sconcertante, quello avvenuto venerdì a Lecco alla media Tommaso Grossi, dove un controsoffito è rovinato al suolo. La vicenda, nonostante il torpore e la timidezza che a volte caratterizzano il Consiglio comunale lecchese, non si chiuderà con una alzata di spalle: Cinzia Bettega annuncia una mozione di sfiducia contro due assessori.

MANCANZA SISTEMATICA. «Il 28 ottobre - si legge nel documento della capogruppo leghista - nell’aula di educazione artistica della scuola secondaria di primo grado Tommaso Grossi si è verificato un crollo del controsoffitto che per pura casualità non ha provocato danni agli allievi e al personale della scuola». Bettega ricorda che «l’episodio è solo l’ultimo e il più clamoroso di una sequenza assai grave caratterizzata da una mancanza sistematica di prevenzione e da superficialità sullo stato delle scuole cittadine», mentre «da ormai tre anni l’opposizione denuncia l’insufficienza dei fondi dedicati alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici di competenza comunale».

OPPORTUNO DIMETTERSI. In conclusione, la consigliera leghista evidenzia che «gli assessori Francesca Bonacina e Francesca Rota non hanno saputo interpretare le esigenze reali della città, sebbene i dirigenti degli istituti comprensivi abbiano con tempestività e in continuazione segnalato le necessità di provvedere con interventi risolutivi», rendendosi opportuno per costoro «rassegnare le dimissioni e rimettere le deleghe nel segno di un senso di responsabilità  che sarebbe visto con favore dai cittadini sempre più lontani dalle istituzioni».

PERICOLO CONCRETO. Si registra al riguardo l'intervento di Paolo Trezzi dell'associazione Khorakhanè: «Non conosco la quantità in kg caduti di lamiera e laterizi. So - afferma - la dimensione in mq, 30, ed ho l'assoluta certezza del pericolo, concreto, reale e di elevata entità, delle conseguenze che il crollo avrebbe provocato se fosse successo in orario di didattica. L'aula era ordinariamente usata per tale scopo».

POCO ALLA SCUOLA. «Che il cedimento strutturale - continua - potesse essere previsto con una seria e corretta attenzione e verifica ordinaria degli stabili scolastici non lo so.... fatto sta che i soldi a bilancio sono pochi». Il riferimento è, anche, ad una eloquente delucidazione fornita dal dirigente scolastico Renato Cazzaniga dell'Ics Lecco 3: «Alla scuola - si legge - spetta manutenzione ordinaria e piccole riparazioni e abbiamo 5000 all'anno. Per il resto 25 euro ad alunno, sottratte spese pulizia e ufficio rimangono circa 13 euro ad alunno per la didattica... Altri Comuni versano per la didattica 50 o 60 euro ad alunno!».

3 novembre 2014