Invia articolo Stampa articolo
Confindustria Lecco e negozianti “seppelliscono” l'uscente Brivio

Lecco (Lècch) - Fallimentare il bilancio del quinquennio di Virginio Brivio a Palazzo Bovara, secondo commercianti e industriali. Confcommercio parla di esperienza deludente e Confindustria sottoscrive la valutazione della associazione di categoria, auspicando che scenda in campo qualcuno senza "curriculum" politico ma maggior esperienza concreta e capacità.

RIMASTI AL PALO. Niente di fatto a Lecco negli ultimi cinque anni. Persino il cambio di look in chiave turistica, avviato sotto le giunte di Lorenzo Bodega, è rimasto un lontano ricordo: con Virginio Brivio la città è rimasta al palo, anzi, appare regredita sotto vari aspetti, che non siano quelli della demagogia ideologica, spesso inutile ma profusa a piene mani per compensare l'inerzia. La contestazione dei settori produttivi ci sta tutta: manca, però, anche un minimo riferimento alla situazione morale della città alla luce dell'inchiesta Metastasi, che portò in carcere un consigliere comunale di maggioranza e il sindaco piddino di Valmadrera.

GLOBALMENTE DELUSI. Prima Confcommercio pubblica un "Manifesto per Lecco" che è più che altro un cahier de doléances, col presidente Peppino Ciresa che non fa sconti alla giunta a guida piddina: «Pur tenendo conto delle difficoltà economiche di questi anni, possiamo dire di essere rimasti globalmente delusi dall'amministrazione Brivio. Si poteva e si doveva fare di più». Subito Confindustria interviene a ruota, sottoscrivendo le stroncature e aggiungendo altre voci rimaste lettera morta.

BASTA POLITICI. Giovanni Maggi, presidente degli imprenditori lecchesi, mette il dito sulla piaga: il bilancio dell'esperienza di Virginio Brivio, che anche come presidente della Provincia non brillò per dinamismo amministrativo e venne bocciato dagli elettori, rende necessario che ad occuparsi della cosa pubblica sia una figura lontana dalla politica: «Sarebbe buona cosa - è il de profundis che Maggi canta al sindaco uscente - se esponenti del mondo economico volessero assumersi l’onere di mettersi in gioco in prima persona, slegati dalle logiche di partito, proponendosi come punto di riferimento per il prossimo rinnovo».

Nella foto: Peppino Ciresa.

4 ottobre 2014