Invia articolo Stampa articolo
A Lecco “lottizzati” persino i benemeriti

Lecco (Lècch) - Le benemerenze civiche vengono "spartite" tra le forze politiche, con un occhio al consenso elettorale che si guadagna presso associazioni e gruppi vicini ai premiati. Lo denuncia Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco, formazione che, pur facendo parte della maggioranza consiliare, chiede un cambio di metodo.

MANUALE CENCELLI. «Ancora oggi - afferma Corrado Valsecchi - i riconoscimenti vengono identificati con una sorta di "manuale Cencelli" sul piano quantitativo, lasciando anche polemiche politiche tra le varie tifoserie. Non è certo con un premio ad un esponente vicino alla sinistra o alla destra, un religioso che per forza di cose deve essere messo in lista, sportivi più o meno noti da ricercare quasi fosse un obbligo per arrivare al numero giusto dei civici riconoscimenti, che avremo appagato la nostra esigenza di elevare alla civica benemerenza personaggi che veramente hanno dato lustro, visibilità e onorato la nostra città».

RICONOSCIMENTO DOZZINALE. Una prassi che, per Valsecchi, «ha reso l'istituzione del riconoscimento dozzinale, usato e abusato». «Quest'anno - aggiunge - non sarà possibile fare diversamente che perpetuare questo rito stantio e obsoleto. Ma nel programma di Appello per Lecco per le prossime elezioni troverà sicuramente posto un capitolo di riforma di questo istituto delle civiche benemerenze che cambierà radicalmente le regole del gioco».

PARTIGIANERIA POLITICA. «Attribuire una civica benemerenza - insiste Valsecchi - è per una città una iniziativa importante e come tale deve essere sentita e centellinata su cittadini, personalità e associazioni che abbiano fatto qualcosa di straordinario, senza che essi siano sottoposti ad un esame di partigianeria politica che non consente all'istituto di avere la nobiltà che rivendica. Quindi devono cambiare le regole, i numeri delle assegnazioni, la commissione esaminatrice; insomma tutto!».

Nella foto: Corrado Valsecchi.

3 ottobre 2014