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Calolzio, esplode il “caso Ausm”: l'opposizione chiede trasparenza

Calolziocorte (Calòls) - Le opposizioni consiliari di Calolzio insorgono contro la giunta di sinistra: nel mirino la cessione del ramo di azienda dell'Ausm alla Silea quando, affermano, sarebbe stata scartata una proposta a loro giudizio più vantaggiosa. Secondo i capigruppo consiliari Ghezzi e Gandolfi, la decisione è stata presa "in fretta", senza trasparenza né partecipazione dei cittadini.

CITTADINI DISINFORMATI. «Incredibile, sconcertante. Non c’è aggettivo - affermano Marco Ghezzi e Dario Gandolfi in un comunicato congiunto - per spiegare il comportamento del sindaco Valsecchi e dell’amministrazione comunale sul caso Ausm. Stendiamo un velo pietoso sulla folle minaccia dello stesso di rivolgersi al ministero degli Interni per impedire una più che legittima commissione di garanzia aperta al pubblico, convocata dalle minoranze solo per fare chiarezza e informare i cittadini. Che fine ha fatto la trasparenza? E la partecipazione?».

VOTAZIONI AL BUIO. «La gestione dilettantesca della questione - continuano - sta diventando un caso. La cessione del ramo di azienda di Ausm è stata concordata in pochi giorni, rinnegando tutto quanto detto e promesso negli ultimi mesi nelle varie commissioni, con la fretta di chi vuole chiudere al più presto una questione imbarazzante. Si poteva aspettare qualche settimana, prima di far alzare la mano ai consiglieri di maggioranza, praticamente al buio? Certamente si. Anzi, sarebbe stato doveroso per chi rappresenta tutti i cittadini».

PIU' INTERESSANTE. «Come si fa, infatti, a prendere una decisione - proseguono i due capigruppo di opposizione -, che condizionerà la vita dei calolziesi nei prossimi decenni, con tanta leggerezza? Sul tavolo c’erano due proposte (quella della Silea di Valmadrera e quella della Servizi Comunali di Sarnico, ndr) ma il sindaco, per svolgere il servizio di raccolta dei rifiuti, ha scelto Silea, cioè la società (di cui il Comune detiene una piccola quota) proprietaria dell’inceneritore di Valmadrera, senza considerare la proposta della Servizi Comunali di Sarnico, che per statuto fa proprio il mestiere di raccogliere rifiuti. La società di Sarnico è pubblica e serve già 61 comuni, può contare su un notevole patrimonio di conoscenze ed esperienze nel settore e ha fatto un’offerta economicamente e puntualmente più interessante di quella di Silea».

COSTO O BUSINESS? Ghezzi e Gandolfi, poi, esprimono perplessità sull'ipotesi che raccolta e incenerimento rifiuti vengano gestiti dalla medesima società. «Il piano di Sarnico - affermano - prevede un progetto di raccolta e separazione dei rifiuti che punta ad incrementarne (fino all’80%) la parte differenziata, riducendo così in modo sensibile la componente da inviare all’inceneritore (che, badate bene, potrebbe anche essere quello di Silea), utilizzando una moderna tecnologia, già adottata in molti paesi dell’Europa del Nord. In sostanza - affermano i due capigruppo -, per Sarnico la componente di rifiuto da bruciare è un costo, da ridurre il più possibile, per Silea è il prodotto da lavorare, il suo business».

PARLA SILEA. Lo scorso primo agosto, l’amministratore unico di Silea spa Mauro Colombo, in un comunicato pubblicato dal nostro giornale, ha reso noto che ora l'azienda di Valmadrera si occupa della gestione della raccolta dei rifiuti urbani in 5 nuove località della Valsassina, portando a 20 il numero dei comuni lecchesi che le hanno affidato il servizio. Per i comuni, secondo Colombo, questo si traduce in vantaggi economici: «Silea - afferma - da sempre attua una politica dei corrispettivi strutturalmente premiante per i comuni soci che si adeguano al modello proposto dalla nostra società indirizzata a una sempre maggiore differenziazione dei rifiuti e pratica corrispettivi che, per economicità, si pongono ai primi posti a livello nazionale».

8 agosto 2014