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Pizze antimafia a... lenta cottura: Wall Street in ritardo di 2 mesi

ANTIMAFIA... DELLA PIZZA. Lecco - La trovata di spendere un milione di euro per trasformare una pizzeria in una... pizzeria offre un altro capitolo indigesto: il civico impegno, assunto in pompa magna, di sfornare pizze antimafia nel locale sequestrato 20 anni fa alla 'ndrangheta, fa già registrare un ritardo di due mesi, rilevato dall'associazione Qui Lecco libera.

IL PROTOCOLLO. «Secondo il protocollo di destinazione e utilizzo - denuncia Qui Lecco libera - sottoscritto il 26 giugno 2014, tra flash e tappeti rossi, da Regione Lombardia, Aler, Comune di Lecco, Prefettura e Libera, l’Aler di Lecco era stata incaricata di trasmettere al Comune, entro il mese di giugno 2014, il citato progetto relativo al bene confiscato al clan Trovato nel lontano 1996». Considerato il silenzio che ne è seguito, il 3 luglio scorso l'associazione ha chiesto  conto dell'impegno a Virginio Brivio.

APPROFONDIMENTI. «Il 24 luglio, 24 giorni dopo la scadenza del termine per la presentazione del progetto - sottolinea Qui Lecco libera -, il sindaco di Lecco ci ha risposto, comunicandoci “che sono in corso i necessari approfondimenti da parte del Nucleo di supporto e di rilievi da parte di Aler Lecco per la predisposizione del progetto di ristrutturazione dell’immobile (…). Appena pronto, il progetto sarà sottoposto alla giunta comunale, che esprimerà un parere con atto deliberativo”. Dunque - rileva l'associazione -, il progetto non è pronto e il fantomatico iter a tappe forzate indicato a fine giugno da Maroni e Brivio risulta già ampiamente disatteso».

LE PERPLESSITA'. Cottura molto lenta, dunque, per le pizze antimafia. «Eppure - continua Qll - sono oltre due anni che l’assegnazione è concordata e i soggetti adeguatamente informati. I fatti alla mano permettono oggi di eliminare il punto interrogativo dal titolo del nostro comunicato del 3 luglio ("Wall Street: siamo già in ritardo?"), restituendo valore alle nostre (allora) legittime e (oggi ancor di più) fondate perplessità».

4 agosto 2014