Invia articolo Stampa articolo
Bike sharing a Lecco: «Ecco tutte le follie»

Lecco (Lècch) - «Il bike sharing comunale costa 50.000 euro di soldi pubblici l'anno e, nel 2013, lo hanno usato tre lecchesi al giorno». Paolo Trezzi fa le pulci al servizio e al suo nuovo regolamento: tra le chicche, «penale di 800 euro in caso di furto della bici, ma se viene ritrovata, anche intatta, il Comune rende solo 100 euro». Di seguito, la lettera che l'esponente di Khorakhanè ha inviato al nostro giornale.

Caro direttore, oggi, finalmente, il Consiglio comunale di Lecco approverà il nuovo Regolamento per l'utilizzo del Bike sharing "pedalando oltre i confini". Finalmente perché è da metà aprile che i possessori delle tessere lecchesi lo utilizzano a loro rischio e pericolo, infrangendo il regolamento, quello ancora in vigore, e che solo oggi lo stesso consiglio revocherà. Fortuna vuole che, come dimostrato dai dati ufficiali, in questi anni il servizio non lo ha usato pressochè nessuno. 5 utilizzi al giorno nel 2012 e ancor meno, 3, lo scorso anno. Tre utilizzi al giorno per una spesa annua, tutti gli anni, di oltre 50.000 euro di soldi pubblici è un successo che nemmeno Re Mida poteva permettersi.

L'amministrazione di Lecco pare di sì. In cambio, riduzione di servizi, aumento di tasse e opere pubbliche con il contagocce stoppo. Ora finalmente ci pensa la Comunitá Montana della Valle S. Martino, che non è che abbia soldi, ma non è tenuta al rispetto del Patto di Stabilità. Wow! Per sistemare le scuole, Villa Manzoni, piazza Affari, il Tribunale, le strade il Comune non può spendere un centesimo, per 60 nuove biciclette la Comunitá Montana ha a disposizione 300.000 euro di soldi pubblici. La delibera (prot. 28283 del 28/5) in approvazione oggi è fantastica. A parte la retorica e farloccate iniziali dove scrivono che per sostenere la necessità del Bike sharing "è stato necessario Ripensare la mobilità urbana...", non dicendo che è da una vita che non c'è un Piano della Mobilità urbana e che l'assessore Campione è da 4 anni che ne promette uno ma manco le bozze son state fatte. Forse perché impegnato a chattare su facebook...

Nelle stesse premesse considerano il servizio del bike sharing ampliabile perché è "in grado di modificare abitudini consolidate" deve essere per quello che in questi 3 anni lo hanno usato 3 dicasi 3 persone al giorno... wow!!!! In questi 3 mesi irresponsabilmente intanto il Comune diceva ai possessori di tessera blubike che potevano usarla anche fuori confine. Non era vero. Il regolamento ancora in vigore lo vieta. Se qualcuno si fosse fatto male purtroppo se ne sarebbero viste delle "belle". Ma ad analizzare il nuovo Regolamento ci son penali che a ben vedere conviene usare la propria di bici altro che balle. 350 o 800 euro se te la rubano ma se la ritrovi entro 30 giorni (non un giorno di più sia mai) anche intatta, ti restituiscono 100 euro, non in più, degli 800. Solo quelli (art. 9.5). Si può usare la bici h. 24 tutti i giorni (art. 2.1) (con il vecchio regolamento l'orario era 6/24) ma se la riporti dopo le ore 24 ti multano! (art.4.6).

É gratis la prima ora poi le successive le paghi 2 euro ognuna. Attenzione però, se prendi quella elettrica la gratuità vale solo per la prima mezzora. (Art.4.1) Cioé giusto il tempo di prenderla e portarla a una nuova stazione delle bici, più o meno. Hai l'obbligo dopo averla usata di riattaccare la bici alla colonnina, come è giusto ovviamente, se risultassero tutte occupate hai l'obbligo di portarla alla stazione delle bici immediatamente più vicina, se anche questa fosse totalmente occupata inizia il giro dell'oca. Ti danno però un jolly, se impossibilitati si può chiamare il numero verde (art. 6.4) solo che il n. verde è attivo solo dal lunedì al sabato dalle 7 alle 21 (art. 4.5).

La bici puoi usarla esclusivamente sul territorio provinciale e della Comunità montana, ma è permesso utilizzarla fuori provincia solo su piste ciclabili e alzaie. È assolutamente fatto divieto fuori dal territorio provinciale l'uso su strade ordinarie (art.8.1). Peccato che la Comunitá Montana sia composta anche da comuni della Bergamasca. Un aspetto positivo, decisamente innovativo e che fa la differenza con il precedente servizio del Comune di Lecco, lo si riscontra nelle modalità di tesseramento e noleggio. Oltre alla card, che a Lecco dovevi buttar via una giornata per farti rilasciare, man mano verrà introdotta la possibilità di utilizzo con la tessera sanitaria, la carta di credito, internet e lo smartphone (art.2.4). Come per altro suggerito fin da subito e più volte nel corso di questi anni al sordo assessore comunale.

Il gioco varrà la candela? Resto dell'idea che tutti quei soldi, gli oltre 350.000 spesi per il bike sharing di Lecco e questi ulteriori 300.000 per renderlo sovracomunale, con l'aggiunta degli elevati costi annuali, sempre pubblici, continuino a essere soldi mal spesi per un vero e utile, sviluppo della mobilità sostenibile. Soprattutto se contemporaneamente a questa montagna di soldi per le biciclette si tagliano le corse degli autobus e se ne aumenta il costo dei biglietti. Paradossale. Visto i potenziali utenti e la tipologia. Ma, se i cittadini non guardano i bilanci e i risultati fa più chic mostrare le bici. E continuare a pedalare a vuoto.

Paolo Trezzi

9 luglio 2014