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Lecco terzultima nella classifica lombarda della “attrattività”
Lecco (Lècch) - Solo terzultimi: la classifica della attrattività riferita ai 12 capoluoghi lombardi non sorride a Lecco e alla sua provincia, che ottengono un risultato modesto in rapporto a precisi parametri socio-economici. Si scopre, così, che le chances maggiori oggi spettano, oltre che al Milanese, ai territori a maggior vocazione agricola.
SINTESI DELLE POTENZIALITA'. La provincia di Milano è la più attrattiva della Lombardia mentre Lecco si piazza in "zona retrocessione": è quanto emerge dallo Ial, l’Indicatore di attrattività locale realizzato da Assirm, l’associazione degli istituti di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, che ha preso in analisi le province lombarde (ad eccezione di Monza-Brianza data la sua recente costituzione) per ottenerne una sintesi delle potenzialità attrattive.
RIVINCITA DELL'AGRICOLTURA. Sulla base di dati disponibili da fonti pubbliche (come ministero dell’Economia e della Finanza o dall’Istat), sono stati considerati diversi indicatori (quali il reddito mediano, divario ricchi/poveri, o l'età media popolazione) ritenuti qualificanti e in grado di fotografare le caratteristiche economiche, demografiche e sociali di un territorio per valutarne, così, la competitività. Dall'indagine risulta che i primi cinque capoluoghi in cima alla classifica sono Milano, Lodi, Cremona, Bergamo e Mantova, città che disegnano una fascia, in senso lato, "agricola": secondo i risultati dello Ial, non più una zona debole, ma anzi l’area forte della Regione.
PROFONDO RIPENSAMENTO. Ben diverso il discorso per Lecco e il Lecchese, un'area ancorata al vecchio modello industriale, messo a dura prova dalla crisi, e che non è mai stata in grado di valorizzare il proprio patrimonio agricolo e turistico. Gli indicatori di benessere, sprofondando Lecco nella parte bassa della classifica lombarda, dimostrano la necessità di un profondo ripensamento sul futuro produttivo del territorio.
19 giugno 2014