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Tasi, è marasma. Gli artigiani: «Lecchesi rinviate il pagamento»

Lecco (Lècch) - «Concedere meno di dieci giorni lavorativi per effettuare i conteggi, dovendosi districare all'interno di un caos normativo e di una giungla di delibere, vuol dire non solo trasgredire la legge, ma anche disprezzare i cittadini»: Confartigianato Lecco lancia accuse di illegalità e invita i contribuenti a rinviare il pagamento della prima rata.

SCADENZE DA RISPETTARE. «Certo che le scadenze vanno rispettate! Ma chi deve rispettarle in prima battuta è la pubblica amministrazione»: il presidente Daniele Riva rivendica la scelta di Confartigianato Lecco che, dopo aver sollecitato nei giorni scorsi i Comuni a non applicare sanzioni ai ritardatari, ha poi invitato i contribuenti a rimandare il pagamento della Tasi. Riva ricorda che «noi le tasse le paghiamo, ma occorre chiarezza e certezza sulle modalità. E invece il marasma è stato totale. Possibile che non si riesca a gestire questi tributi con un minimo di considerazione nei confronti dei cittadini?».

ALLUCINANTE SITUAZIONE. Nel Lecchese, come in buona parte dello Stivale, molti cittadini sono costretti a code interminabili solo per ottenere i bollettini: in pratica, per pagare la super-Tasi del governo Renzi si perde una giornata di lavoro. Ma è il segretario generale di Confartigianato, Vittorio Tonini, che fotografa l'allucinante situazione sotto il profilo tecnico, illustrando «le difficoltà incontrate dai nostri uffici»: «stiamo consegnando il calcolo della Tasi a tutti gli associati che ne fanno richiesta. Un lavoro pazzesco che si svolge tra mille problemi, dato che ogni contribuente è un caso a sé, e i conteggi devono avvenire manualmente, uno per uno, consultando le singole delibere di ogni giunta. Il tutto concentrato nel diluvio di scadenze di metà giugno».

QUESTIONE DI GIUSTIZIA. Tuttavia, è un'altra questione a far esplodere la "rivolta". Una questione di giustizia. «Qui è stato palesemente violato lo Statuto del contribuente - continua Tonini -, ovvero una legge dello Stato, la numero 212 del 2000. Se i Comuni hanno potuto deliberare fino al 23 maggio e hanno avuto tempo fino al 31 maggio per pubblicare le delibere, questo è assolutamente contro ogni principio di civiltà e contro ogni sacrosanto diritto dei contribuenti e delle associazioni che li assistono. La legge è chiara: l’articolo 3 recita testualmente: “le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al sessantesimo giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell'adozione dei provvedimenti di attuazione in esse espressamente previsti».

DIRITTI E DOVERI. In sostanza, «gli artigiani vogliono rispettare i loro doveri di contribuenti, ma vogliono che siano rispettati anche i loro diritti. Non si può vessare la gente con nuove imposte, per di più mettendoli in difficoltà con meccanismi complessi, resi noti a pochi giorni dalla scadenza», affermano. Ed è per non subire passivamente un'ingiustizia, che Confartigianato esorta i contribuenti a rinviare il pagamento della prima rata della Tasi.

Nella foto: Daniele Riva interviene durante un convegno.

11 giugno 2014