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Fatto della settimana / Qui Lecco libera risveglia la coscienza civile

Lecco (Lècch) - Tanta gente così non se l'aspettava nessuno: 350 persone venute a conoscere i fatti della inchiesta Metastasi, raccolti e illustrati da Qui Lecco libera. E dal "pienone" di sala Ticozzi, sale verso il municipio la protesta per la «mancata assunzione di responsabilità etica e politica».

PICCOLA FOLLA. L'avvenimento clou di questa settimana, che non ha risparmiato alla città nuove umiliazioni giudiziarie, porta la data di mercoledì 7 maggio. Una piccola folla di cittadini ha risposto all'invito dell'associazione Qui Lecco libera, partecipando alla serata "Metastasi - I fatti". Significativo successo di presenze, che sarebbe stato difficile prevedere per il capoluogo in pieno, e mesto, riflusso nel privato.

POSSIBILE CONTRASTARE. «Una bella sorpresa per un territorio sconvolto - commentano dal sito di Qui Lecco libera - che fino a quel momento aveva subito l’omertà di buona parte del ceto politico locale. È la dimostrazione che è possibile contrastare la sistematica negazione dell’evidenza senza ritrovarsi per questo isolati».

CONTENUTI ELOQUENTI. Gli attivisti dell'associazione guidata da Duccio Facchini hanno offerto un momento di documentata comprensione su una vicenda tra le più scabrose accadute nella storia di Lecco e circondario. Una ricostruzione dei fatti basata sulle carte dell'inchiesta, a loro volta in buona parte fondate sui contenuti eloquenti di telefonate, sms e intercettazioni ambientali.

PENOSA VICENDA. Col costante riferimento all’ordinanza di custodia cautelare, risparmiandosi corollari e sentenze, Facchini si è addentrato nella penosa vicenda che ruota intorno alla assegnazione del pratone di Parè, affaire, secondo gli inquirenti, ambito dalla famiglia di Coco Trovato e guastato dall'intervento della prefettura lecchese. Illuminanti i passaggi che riguardano il sindaco piddino di Valmadrera, Marco Rusconi, oggi in carcere, e l'interessamento del primo cittadino di Lecco, Virginio Brivio, dello stesso partito.

EVIDENZA DEI FATTI. Facchini non si impanca a giudice, ma punta dritto come un siluro alle colpe politiche, specialmente riferite al sindaco Brivio. Lo scopo della serata di mercoledì, infatti, è stato quello di dar consistenza alla pubblica riprovazione per la «mancata assunzione di responsabilità etica e politica di fronte all’evidenza dei fatti». Scandalo nello scandalo, è «l'omertà istituzionale mascherata da riservatezza». Il contenuto della serata è visibile sul sito di Qui Lecco libera, ma gli organizzatori stanno pensando di replicare la serata lecchese sull'interno territorio.

Nella foto: il pubblico in sala Ticozzi (www.quileccolibera.net)

10 maggio 2014