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Brivio “in disgrazia”, Cecchin si allontana

Lecco (Lècch) - Effetto della santa Quaresima, che fortifica lo spirito, oppure della inquisitrice Boccassini, nota per scuotere le coscienze: monsignor Franco Cecchin, prevosto di Lecco, inizia a porre paletti tra lui e il sindaco di Lecco strapazzato dalla inchiesta Metastasi. Netto "distinguo" sul tema delle politiche filogay che suona come presa di distanze dalla giunta lecchese.

LA NETTA STERZATA. Monsignor Cecchin, possibilista e compiacente quando Virginio Brivio istituì il registro comunale delle unioni di fatto, ora compie una netta sterzata in campo morale. La benevolenza per quell'atto pubblico, considerato dal gruppo Renzo & Lucio come un passo significativo verso nozze ed adozioni omosex, svanisce nelle parole del Cecchin attuale. Nell'intervento pubblicato sul Resegoneonline (link all'articolo) il titolare della Basilica di Lecco affronta la questione gay con argomentazioni di oggettiva ortodossia e lucida analisi dal punto di vista cattolico, ma senza far più sconti a nessuno.

LOBBY LGBT E GENITORE 1 E 2. Non solo, Cecchin non risparmia una stroncatura della «falsa concezione di libertà della lobby lesbo-gay-bisex-trans» e una frecciata allo stesso partito del sindaco caduto in disgrazia, citando come esempio di riprovevole relativismo il tentativo (operato dalle amministrazioni del Pd) di sostituire i nomi di padre e madre con i termini genitore 1 e genitore 2. L'artefice delle nuove famiglie asessuate, il giubilato ministro Cécile Kienge, fu ospite a Lecco proprio di Virginio Brivio.

DERIVA IDEOLOGICA. Contro quella che definisce "deriva ideologica", mons. Cecchin invita i genitori a vigilare per «un’autentica educazione sessuale dei propri figli». Infatti, conclude, «risulta intollerabile la pretesa di indottrinamento imposto dall’alto agli operatori scolastici e imposto alle famiglie senza che esse possano far sentire la propria voce». Sulla scrivania di Brivio si affollavano i faldoni dei Piani per l'educazione sessuale-omosessuale da applicare nelle scuole lecchesi, presumibilmente, rimasti sepolti sotto le carte che parlano dell'operazione Metastasi.

Foto. Cecchin e Brivio.

8 aprile 2014