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Fondi Lombardia, 65 indagati: Lecco “tartassata” vuole giustizia

I RIMBORSI SCANDALOSI. Lecco - Sono vincitori del Win for life della politica ma, non paghi dei cospicui compensi frutto del lavoro della gente tartassata, avrebbero attinto ai soldi pubblici per spese che esulano dal loro mandato: questo il succo della vicenda giudiziaria che coinvolge 64 politici lombardi indagati "a vario titolo, per peculato e truffa aggravata".

COINVOLTI LECCHESI. Lecco brilla per il numero e i titoli dei politici coinvolti nelle indagini: l'ex capogruppo Pdl (oggi Ncd) Giulio Boscagli, Giulio De Capitani (già assessore ed ora commissario provinciale della Lega Nord), Stefano Galli, Ugo Parolo (consiglieri leghisti, il secondo è attuale sottosegretario regionale) e Carlo Spreafico (consigliere segretario dell'ufficio di presidenza della Regione Lombardia per il Pd). L'altro giorno, per una vicenda del tutto diversa (il "caso Maugeri") è stato indagato un altro politico lecchese, l’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, ora senatore del Ncd: la Lecco della politica, insomma, dovrebbe interrogarsi.

CONCLUSIONE INDAGINI. I finanzieri del comando provinciale di Milano stanno provvedendo in queste ore alla notifica degli avvisi di conclusione delle indagini nei confronti dei "9 assessori e 55 consiglieri della VIII e IX legislatura regionale lombarda indagati, a vario titolo, per - si legge in un comunicato della Guardia di finanza - peculato e truffa aggravata". Le investigazioni, svolte dal nucleo di Polizia tributaria di Milano e coordinate dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e dai sostituti procuratori Paolo Filippini e Antonio D’Alessio, "hanno consentito di accertare come gli indagati avrebbero utilizzato somme di denaro pubblico, per un ammontare complessivo pari a oltre 3,4 milioni di euro, nella loro disponibilità in virtù del ruolo ricoperto, per finalità estranee all’esercizio istituzionale e non funzionali all’espletamento del mandato. A due consiglieri ed a un collaboratore esterno è stato contestato il reato di truffa aggravata".

RAPINA AI LOMBARDI. In relazione agli sviluppi dell'inchiesta sulle spese “pazze” rimborsate dal Pirellone, interviene Paola Macchi, consigliere e capogruppo del Movimento 5 Stelle. «E’ una rapina ai lombardi - afferma - quella che emerge dai risultati dell’indagine della Procura di Milano su ex consiglieri e assessori che hanno fatto manbassa di risorse pubbliche per spese non giustificate. E per spendere illecitamente oltre 3 milioni di euro ci vuole un certo impegno e altrettanta dedizione. Attendiamo che la Casta restituisca ai cittadini il bottino di anni di illeciti», conclude la grillina.

6 marzo 2014