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Il M5s protesta: «Nel Lecchese arrivano troppi rifiuti pericolosi»

Lecco (Lècch) - Il Lecchese collettore nazionale di rifiuti per effetto di strategie poco lungimiranti e, ancor più, con l'adozione del prospettato Teleriscaldamento? Lo afferma il M5s, esibendo una tabella dell'Arpa, dove risulta che all'inceneritore di Valmadrera è arrivata la quantità più alta di rifiuti pericolosi tra tutti i centri di smaltimento lombardi.

PIANIFICAZIONE STRATEGICA. I grillini, in un comunicato corredato di dati ufficiali, puntano il dito contro quella che definiscono «poco lungimirante pianificazione strategica del ciclo dei rifiuti», culminata pochi anni orsono «nell'ampliamento della capacità d’incenerimento del forno di Valmadrera». Ora, secondo il M5s, ci si troverebbe con un impianto «abbondantemente sovradimensionato rispetto alle esigenze del territorio», ed è per questo che la struttura «già oggi importa da fuori provincia una fetta consistente di rifiuti da incenerire, in particolare quelli sanitari pericolosi»: i militanti del movimento di Beppe Grillo citano come fonte le schede Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) che riproduciamo nella nostra foto-galleria.

ALTRE AREE DEL BELPAESE. La tendenza ad accogliere nel Lecchese i rifiuti delle altre aree del Belpaese, secondo i grillini, raggiungerebbe l'apoteosi con il ventilato progetto di “Teleriscaldamento”, definito dai Cinque stelle «inutile e costoso e che legherebbe indissolubilmente il territorio lecchese alla necessità di importare da fuori provincia e fuori regione elevate quantità di rifiuti per poter garantire la piena funzionalità al forno». «Se gli amministratori locali - proseguono - intendono assumersi la responsabilità politica di fare del territorio lecchese un centro di smaltimento dei rifiuti provenienti da altre parti d’Italia, lo dicano apertamente. Il Movimento 5 stelle si opporrà a tale decisione».

PROFONDA INCOMPATIBILITA'. Sempre sul fronte della nettezza urbana, i grillini sollevano una questione di opportunità circa la decisione della giunta guidata da Virginio Brivio di affidare a Silea spa l’intera gestione dei rifiuti: «La stessa società - sostengono - non può occuparsi di eseguire e promuovere la raccolta diffenziata ed essere, al tempo stesso, anche proprietaria del forno inceneritore il cui fatturato, invece, è legato alla quantità di rifiuti conferiti e inceneriti». Secondo i militanti del Movimento 5 stelle esiste un profonda incompatibilità fra gestione della raccolta, gestione dello smaltimento mediante incenerimento e gestione del riciclo-recupero dei rifiuti.

CONTRADDIZIONE IN TERMINI. «La società che ha in appalto il servizio di raccolta - affermano -, così come quella che gestisce il riciclo ed il recupero, ha come obiettivo una gestione ottimale che comporta anche processi di sensibilizzazione ed incentivazione alla riduzione dei rifiuti destinati all’incenerimento, stimolando l’incremento della raccolta differenziata che genera eco-reddito. Ovviamente la medesima società non può essere anche proprietaria del forno inceneritore il cui fatturato è legato alla quantità di rifiuti conferiti e inceneriti. E’ una contraddizione in termini».

SEGUIRE ESEMPI VIRTUOSI. Il M5s ha presentato un'istanza al Comune di Lecco per l’introduzione di una tariffazione puntuale in ossequio al principio del “chi meno inquina meno paga”: il soggetto incaricato di raccogliere i rifiuti urbani deve essere in grado di misurare “puntualmente” la quantità e la qualità di rifiuto prodotto, favorendo la minimizzazione di quanto inviato ad incenerimento: «E' tempo che nel territorio lecchese il “ciclo dei rifiuti” venga ridisegnato - concludono i grillini -, seguendo gli esempi virtuosi dei consorzi del Veneto (Contarina spa ) o Toscana (Capannori), che hanno superato il modello basato sull’inceneritore sposando la strategia dei Rifiuti Zero».

Nella foto-galleria: tabella Arpa sui rifiuti pericolosi e cassonetto stracolmo di normale immondizia.

27 febbraio 2014