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Giornata del Ricordo: Lecco s'inchina ai martiri delle Foibe

Lecco (Lècch) - Provincia e Comune di Lecco commemorano le 350mila vittime della "pulizia etnica" compiuta dai partigiani comunisti del maresciallo Tito contro le popolazioni italiane. Gli orrori delle foibe, dopo decenni di negazionismo, oggi sono oggetto della Giornata del Ricordo, istituita con legge dello Stato.

CORTEO PER LA CITTA'. Lunedì 10 febbraio alle ore 18.15, Giornata del Ricordo, si terrà la cerimonia commemorativa organizzata in collaborazione con le associazioni “Comitato 10 febbraio” e “Comunità lecchese esuli giuliano-dalmati”. Il programma: ritrovo in piazza Diaz a Lecco e partenza del corteo per Riva Martiri delle Foibe. Qui sono previsti interventi delle autorità e deposizione dell'omaggio floreale.

ORRORE DELLE FOIBE. Le foibe sono cavità naturali, pozzi profondissimi tipici dell'altopiano carsico. Specialmente alla fine della Seconda guerra mondiale i partigiani slavi vi gettarono molte migliaia di persone (infoibati) il cui numero resta imprecisato, poichè il recupero delle salme in molti casi è risultato impossibile. Gli italiani rastrellati dagli slavi vennero sottoposti a sevizie e torture senza pari: donne e bambine furono sistematicamente violentate e brutalizzate, come risulta da cadaveri recuperati sui quali vennero trovate picche di legno conficcate nei genitali.

AGONIA SUI CADAVERI. Ancora vive, le vittime erano legate tra loro col fil di ferro ai polsi e scaraventate in gruppo nelle foibe. Alcuni, seppur gravemente feriti, sopravvivevano per giorni di orribile agonia sopra i cadaveri dei loro compagni di sventura. Tra le vittime, anche diversi antifascisti italiani che, durante la Resistenza, avevano combattuto a fianco di coloro che si sarebbero ben presto trasformati nei loro assassini. Il colonnello inglese De Gaston, responsabile del Patriots Office britannico, quantificò in circa 10mila i soli infoibati, metà di questi donne e bambini, ma il numero appare ampiamente sottostimato.

RINNOVARE LA MEMORIA. «Nel Giorno del Ricordo - commenta Daniele Nava, presidente della Provincia di Lecco - vogliamo rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e delle vittime delle foibe, dell'esodo di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della complessa vicenda del confine orientale. 350.000 italiani abitanti dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia - prosegue Nava - furono costretti a scappare e ad abbandonare terra, case, lavoro, amici e affetti incalzati dalle bande armate jugoslave».

VERITA' NEGATA. «Decine di migliaia furono uccisi nelle Foibe o nei campi di concentramento titini. Si è trattato - continua - di un imperdonabile orrore contro l'umanità, senza dimenticare l'odissea dell'esodo, del dolore e della fatica della ricostruzione. A queste vittime vogliamo rendere omaggio, ricordando e condannando, assumendoci la responsabilità di aver negato per troppo tempo la verità storica».

ORRIBILI STRAGI. Al presidente della Provincia si unisce il sindaco di Lecco Virginio Brivio. «Celebriamo il Giorno del Ricordo - dichiara Brivio - per rinnovare un sentimento di autentica vicinanza e solidarietà ai familiari delle vittime di orribili stragi come quelle compiute nelle foibe, insieme al ricordo delle popolazioni italiane che furono costrette all’esodo dalle terre istriane, fiumane e dalmate. L’attaccamento di quelle persone alle proprie radici e alle proprie origini sono oggi per noi motivo di esempio e stimolo a non far venire meno il nostro impegno comune per la costruzione di una società più giusta, più unita e più solidale».

Nella foto: cadaveri recuperati da una foiba.

7 febbraio 2014